Il CEO di UBS Sergio Ermotti si mostra fiducioso e rassicura chi è preoccupato dalla nascita di una banca “troppo grande”
BERNA - Il contribuente non pagherà nulla per il salvataggio di Credit Suisse. O, quantomeno, «si farà di tutto affinché non ci siano perdite a danno della Confederazione e della BNS». A dirlo è l’amministratore delegato di Ubs Sergio Ermotti in un'intervista a “Schweiz am Wochenende”.
«Abbiamo concordato con le autorità una serie garanzie. Le perdite per la Confederazione o la BNS sono estremamente improbabili», afferma Ermotti, rassicurando anche chi si dice preoccupato dalla nascita di una banca troppo grande. «Ci sono molte opinioni sul tema, ma tuttavia, dobbiamo attenerci ai fatti», afferma l'amministratore delegato. Ricorda come la concorrenza nel mercato bancario sia notevolmente aumentata, negli ultimi anni, in Svizzera. «Raiffeisen - aggiunge - ha il doppio delle filiali di UBS e Credit Suisse messe insieme».
Nella direzione della più grande banca elvetica entrerà l'attuale Ceo di CS Ulrich Körne. Perché ripescare colui che è a capo di una banca che è affondata? «È molto semplice: la situazione non è peggiorata nelle ultime settimane, bensì negli ultimi sei o sette anni», ricorda Sergio Ermotti. Ulrich Körner è arrivato alla guida di Credit Suisse solo nel luglio 2022. »Conosce molto bene Credit Suisse e, in precedenza, era con me nella direzione di UBS», conclude.