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SVIZZERADa 13 a 5 settimane di vacanza «da un giorno all'altro»: «Ce ne vogliono 6»

04.05.23 - 10:50
La proposta, pensata per tutti gli apprendisti, andrà al voto oggi in Consiglio nazionale.
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Da 13 a 5 settimane di vacanza «da un giorno all'altro»: «Ce ne vogliono 6»
La proposta, pensata per tutti gli apprendisti, andrà al voto oggi in Consiglio nazionale.

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BERNA - In Svizzera gli allievi della scuola obbligatoria hanno circa tredici settimane di vacanza all'anno. In Ticino, addirittura, 16. Ma chi inizia un apprendistato si ritrova «da un giorno all'altro» con cinque settimane soltanto. E una mozione presentata dalla consigliera nazionale Sarah Wyss (PS/BS) chiede che a tutti gli apprendisti venga concessa, per legge, una sesta settimana di vacanza. La proposta andrà al voto del Consiglio nazionale stasera.

Lo scopo? Rendere l'apprendistato più attrattivo, soprattutto rispetto alle scuole superiori, dove i giovani beneficiano degli stessi lunghi periodi di pausa della scuola obbligatoria.

«Passare da 13 a cinque settimane è un taglio brusco», sostiene Wyss, che ha il sostegno dell'associazione dei lavoratori Travail Suisse. Quest'ultima afferma infatti che una settimana supplementare di vacanza potrebbe contrastare stress e esaurimento.

Ma cosa ne pensano gli apprendisti? «Cinque settimane di ferie non sono molte», afferma Joana, 20enne apprendista carrozziere. «Una sesta settimana porterebbe un migliore equilibrio vacanza-lavoro. Si potrebbe anche studiare di più per gli esami». «Il periodo di apprendistato è la fase di transizione tra la scuola e la vita lavorativa. Per questo penso che sei settimane di ferie sarebbero ottime», le fa eco Miguel, apprendista informatico, specificando però di «non credere che più persone farebbero l'apprendistato "solo" per una settimana di ferie in più».

E le PMI? - Attualmente molte grandi aziende concedono già sei settimane di vacanza ai loro apprendisti. Nella sua proposta, Wyss cita infatti come esempio Coop, Migros e le Poste. Ma se le grandi aziende «possono permetterselo», lo stesso non si può dire per le piccole e medie imprese. «È chiaro che una settimana di vacanza in più, per una PMI, costa», afferma la consigliera nazionale, «ecco perché per loro chiedo una compensazione finanziaria». Concedere questa compensazione sarebbe però «macchinoso e complicato», ha detto il Consiglio federale, chiedendo al Parlamento di respingere la mozione.

«Non è sensato» - Anche i datori di lavoro non sono entusiasti. Per Diana Gutjahr, consigliera nazionale dell'UDC che nella sua azienda forma otto apprendisti, l'idea non è «né sensata né necessaria»: «Se un'impresa vuole offrire sei settimane di ferie può farlo già oggi. E l'apprendistato è già molto attrattivo».

Il paragone con le scuole superiori, inoltre, infastidisce Gutjahr: «L'idea di realizzarsi professionalmente deve essere maggiormente promossa tra i giovani. E questo non lo si ottiene concedendo sei settimane di vacanza».

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