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SVIZZERA / ITALIALa paura dell'orsa Jj4 ferma la squadra svizzera di orienteering

19.04.23 - 17:13
Nonostante la cattura del plantigrado, avvenuta lunedì notte, la decisione del team non cambia: «Andrà in Francia in ritiro»
Sandro Anderes
La paura dell'orsa Jj4 ferma la squadra svizzera di orienteering
Nonostante la cattura del plantigrado, avvenuta lunedì notte, la decisione del team non cambia: «Andrà in Francia in ritiro»

ZURIGO - La paura dell'orsa Jj4 ferma il viaggio in Trentino di una squadra giovanile svizzera di orienteering, che disdice il proprio ritiro di allenamenti estivo. E lo fa a mezzo lettera, indirizzata e ricevuta negli scorsi giorni dalla residenza "Casa Camillo" di Sfruz, il Bed & Breakfast della Val di Non, che avrebbe dovuto ospitare per una settimana il gruppo elvetico di circa 45 persone.

Dunque per le giovani promesse di corsa e orientamento nei boschi nessun soggiorno lungo i sentieri trentini. «Dopo lunghissime riflessioni e chiarimenti, abbiamo deciso che non ci sentiamo di fare orienteering in Trentino al momento, dopo il terribile attacco dell’orso - si legge nella missiva, resa nota dai media locali in Italia - La decisione è stata incredibilmente difficile per noi». 

Troppa la preoccupazione delle famiglie degli atleti, per una «situazione che sembra davvero troppo incerta - continua la spiegazione del team - La pressione dei genitori per la cancellazione è aumentata in modo significativo. Proprio perché corriamo nei boschi e non sappiamo come si evolverà la caccia in corso, abbiamo deciso a malincuore di annullare».

Ma ieri la notizia della cattura dell'orsa, che ha aggredito e ucciso il 26-enne Andrea Papi, ha solo in parte rasserenato il Trentino e non ha fatto cambiare idea alle famiglie e agli atleti rossocrociati, perché nella zona ci sono 120 orsi, «70 in eccesso» rispetto alla pianificazione prevista, come ha ricordato ieri il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugazzi.

«La squadra regionale di Zurigo andrà ora in Francia vicino ad Ain, a sud di Ginevra - spiega a Tio Annalena Schmid, portavoce di Swiss - Ha cambiato i propri piani giovedì scorso e non li cambierà più, perché ci sono ancora altri orsi in Trentino, che potrebbero essere aggressivi, e non è chiaro se e quando verranno catturati. Quindi ci sono ancora alcune incertezze che rendono più ragionevole andare in Francia, invece che in Trentino. La decisione di spostare il ritiro all'ultimo secondo è stata difficile ma la sicurezza dei ragazzi ha avuto la priorità».

Allenatori e giovani atleti, come detto, avrebbe dovuto alloggiare per una settimana presso la residenza "Casa Camillo". «La disdetta era più che prevedibile direi, me l'aspettavo - ha commentato l’albergatore di Sfruz Camillo Schwarz al quotidiano il Dolomiti - Per fare orienteering, si sa, la gente va nel bosco. Là si corre e si cammina e ci si potrebbe anche imbattere nell'orso. Posso capire che, dopo la morte di Papi, tecnici e genitori siano spaventati e che abbiano quindi deciso di fare dietrofront. Sebbene dispiaciuto per la disdetta non posso lamentarmi, in fondo anche questo fa parte del nostro lavoro».

 

 

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