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SVIZZERARicostruire l'imene per "tornare vergini": «Fermate quella pratica»

09.01.23 - 14:17
Il concetto di verginità è importante in diverse culture, il che spinge le donne a farsi ricostruire l'imene. Una ginecologa svizzera vuole però vietare la procedura.
Getty Images
Un ginecologo e un chirurgo sono contrari al divieto: "Sarebbe un ostacolo per quelle donne che già subiscono la pressione sociale e la possibile stigmatizzazione". (Immagine simbolica)
Un ginecologo e un chirurgo sono contrari al divieto: "Sarebbe un ostacolo per quelle donne che già subiscono la pressione sociale e la possibile stigmatizzazione". (Immagine simbolica)
Ricostruire l'imene per "tornare vergini": «Fermate quella pratica»
Il concetto di verginità è importante in diverse culture, il che spinge le donne a farsi ricostruire l'imene. Una ginecologa svizzera vuole però vietare la procedura.

GINEVRA - «Diventa di nuovo vergine». È con questa frase che un ginecologo svizzero pubblicizza l'imenoplastica, un intervento chirurgico volto a ricostruire l'imene, un tessuto che il più delle volte viene lacerato quando una donna perde la verginità. E sono diverse, in Svizzera, le cliniche che offrono questo tipo di operazione, tra cui una di Lugano. 

L'operazione costa circa 2'500 franchi e dura dai 45 ai 60 minuti, spiega Thomas Eggimann, ginecologo e portavoce della Società svizzera di ginecologia e ostetricia.

«Un rischio inutile per la salute» - Tuttavia, la ginecologa ginevrina Michal Yaron vuole vietare questa operazione. A darne notizia è il portale cattolico svizzero Catt.ch. «Le ricostruzioni dell'imene sono assurde, eticamente scorrette e prive di senso dal punto di vista medico. Rappresentano inoltre un rischio inutile per la salute», spiega Yaron a 20Minuten.  Si rischiano inoltre delle infezioni e, in seguito, dolori o alterazioni della sensazione durante i rapporti sessuali. «L'operazione non garantisce inoltre che una donna sanguini durante il successivo rapporto», sottolinea.

E proprio per questo Yaron non esegue questa procedura. Soprattutto nella tradizione musulmana, infatti, «alcune donne temono per la loro vita se si scopre che non sono più vergini». Ma la ricostruzione non è la risposta, sottolinea, perché in molte donne l'imene non è più intatto già prima del primo rapporto sessuale, mentre nel 30-50% dei casi l'imene non si lacera al primo rapporto sessuale, ma solo successivamente.

«La verginità è un costrutto sociale a cui le donne vengono ridotte con la ricostruzione dell'imene», evidenzia Yaron. E per questo, piuttosto che la chirurgia, è necessaria una migliore educazione, in famiglia, a scuola e dal pediatra. 

«Dal punto di vista medico, l'operazione non ha senso. In genere sconsiglio alle donne di farlo», conviene Thomas Eggimann, ginecologo e portavoce della Società svizzera di ginecologia e ostetricia. Eggimann sottolinea inoltre che il sanguinamento dopo la ricostruzione non può essere garantito.

Dietro l'operazione? Tanti drammi - Per qualcuno vietare questo tipo di operazione è però fuori discussione. Christian Köhler, medico e direttore di una clinica estetica, ha eseguito la procedura una decina di volte nell'ultimo anno. «Dietro le richieste che riceviamo ci sono per lo più storie tragiche», spiega. Per questo motivo, secondo Köhler, un divieto non sarebbe efficace: «Ostacolerebbe le donne che subiscono pressioni sociali e che andrebbero incontro a possibili stigmatizzazioni».

Anche la ginecologa Anna Margareta Wagner, che esegue personalmente la ricostruzione, è chiaramente contraria. «Un simile divieto non impedirebbe alle donne di sottoporsi alla procedura, ma le porterebbe a mettersi in cattive mani». Pertanto, sostiene Wagner, è meglio creare uno spazio sicuro per le donne che desiderano la procedura, almeno fino a quando l'atteggiamento nei confronti di questa pratica non cambierà radicalmente.

«Non mettiamo in pericolo le donne» - «Per soddisfare gli standard patriarcali di bellezza e purezza, in alcune culture le donne sono soggette a richieste assurde e ingiustificate da parte della società», afferma Meriam Mastour, consulente in materia di disuguaglianze e discriminazione. Per questo motivo, afferma, è necessario concentrarsi sulla sensibilizzazione, sull'istruzione e sull'educazione. Tuttavia, vietare la ricostruzione dell'imene sarebbe sbagliato, afferma Mastour: «Finché il mito della verginità non sarà eliminato nelle comunità culturali e religiose, tale divieto potrebbe mettere in serio pericolo le donne in difficoltà».

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