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SVIZZERADuecento personalità firmano un appello per rilanciare i rapporti con Ue

01.12.22 - 10:19
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Fonte Ats
Duecento personalità firmano un appello per rilanciare i rapporti con Ue

BERNA - A trent'anni dal no allo Spazio economico europeo (SEE), 196 personalità svizzere lanciano un appello per passare all'azione e chiedono al Consiglio federale di chiarire, prima delle elezioni, come intende impostare le relazioni con Bruxelles.

L'appello sarà presentato il 6 dicembre all'Università di Berna, ha dichiarato oggi la Piattaforma-Svizzera-Europa, che raggruppa un'ottantina di organizzazioni del mondo economico, politico e culturale. L'ampio sostegno che ha raccolto dimostra che lo stallo nelle relazioni con l'Unione europea (Ue) può essere superato e che «un buon compromesso ha ora la probabilità di ottenere una maggioranza», afferma un comunicato. Che si tratti di commercio, ricerca, istruzione, energia o ambiente, da anni la Svizzera non riesce a cogliere le opportunità di una stretta collaborazione con l'Ue, afferma la Piattaforma. «Di fronte all'aggravarsi delle crisi globali, non ha senso continuare ad aspettare e rimandare».

Votazione popolare

Per i promotori, «i migliori e più affidabili alleati della Svizzera sono i vicini europei». Senza uno sviluppo del partenariato con Bruxelles, la cooperazione attuale non è più garantita. Per questa ragione il Consiglio federale deve trovare rapidamente per una soluzione sostenibile. «Un'ampia alleanza è già pronta per aiutare il governo a ottenere la maggioranza in caso di votazione popolare», si legge nel comunicato. Tra i firmatari figurano gli ex consiglieri federali Pascal Couchepin, Joseph Deiss, Ruth Dreifuss, Arnold Koller, Moritz Leuenberger, Doris Leuthard, Ruth Metzler e Samuel Schmid. A loro si aggiunge un lungo elenco di personalità della politica, dell'economia, della cultura, della religione e della società, tra cui l'ex presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin, la presidente di economiesuisse Monika Rühl, il presidente del consiglio di amministrazione di Roche Christoph Franz, l'ex astronauta Claude Nicollier e Filippo Lombardi, presidente dell'Organizzazione degli Svizzeri all'estero, municipale di Lugano ed ex senatore.

 

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COMMENTI
 

vulpus 1 anno fa su tio
Ma stanno già trattando, ma questi vogliono solo apparire. Poi perchè definirle personalità? Per dar maggiore importanza alla lettera di 200 persone? Suvvia sono cittadini come gli altri e dovrebbero astenersi dal fare pressione sul governo soltanto perchè sono personaggi conosciuti o ex politici. Poi tanto si va in votazione e subito ci si accorge che...non funziona.

M70 1 anno fa su tio
ma il CF è capace di fare qualche accordo a beneficio della popolazione CH certo medio e piccolo?

Mattiatr 1 anno fa su tio
Fate un bel respiro ragazzi, secondo l'articolo non si chiede un'adesione all'Unione Europea. Non sussistono le condizioni sufficienti per entrare in quella cosa, non tanto chiara, non tanto funzionante che è l'UE. A mio modesto parere solo per parlare del tema ci sono delle condizioni alla quale l'Unione dovrebbe essere. In primis una gestione federale dell'Unione, una fiscalità comune, un sistema politico unico e funzionante, una costituzione, e dei meccanismi tali per cui questa venga rispettata. Inoltre ci sono nazioni pericolosamente deboli a causa del loro debito, in ordine Grecia, Italia poi meno pericolose quali Francia e Spagna. Inoltre l'est continentale è troppo dipendente dal gas russo e ci sono nazioni come Polonia e Ungheria che si divertono a violare dei principi fondanti della stessa unione (Ungheria particolarmente). Finché l'UE non avrà soddisfatto questi requisiti minimi di decenza non mi pare il caso nemmeno di considerare l'eventualità di un adesione, che comunque respingerei visto che l'indipendenza politica della Svizzera e del suo sistema democratico non è qualcosa sulla quale sono disposto a trattare.¶ Detto questo i bilaterali vanno aggiornati, questo è indubbio. Fino a oggi il consiglio federale è stato molto abile e ha sempre strappato degli accordi tutto sommato convenienti alla nazione. In problema è che una minoranza rumorosa, particolarmente in Ticino, la pensa diversamente e vuole ritrattare tutto a condizioni fisse (purtroppo un accordo internazionale si tratta in due, e il peso dell'UE è determinante oltre che nettamente maggiore a quello svizzero). Pretendere che s'imponga una linea un anno prima delle elezioni è folle, si vuole vincolare il prossimo CF, in un momento di forti cambiamenti (due elezioni). La politica non funziona così. Inoltre l'attuale CF non penso sia in grado di fare grandi accordi, mi pare manchi proprio la capacità diplomatica ed eventualmente politica. Onestamente penso sia più opportuno iniziare i lavori con il prossimo governo auspicando in un qualche cambiamento fra i consiglieri.

Sarà 1 anno fa su tio
Queste manifestazioni non fanno altro che indebolire il potere contrattuale della Svizzera. Dopo la sospensione delle trattative l'UE è tornata trattare e si è detta disposta a fare delle concessioni, la prima è relativa ai permessi di stare in Svizzera per i cittadini dell’UE e – di riflesso – di accedere anche alla previdenza sociale elvetica. Il secondo riguarda la protezione dei salari con Bruxelles che accetterebbe più controlli. E' interesse nostro ma anche dell'UE di arrivare ad un accordo. Ci sono altri nodi da sciogliere, in particolare il ruolo della corte di giustizia europea.

Manang1404 1 anno fa su tio
@Isone con la comunita' europea, e comunque con ogni altro stato terzo, non si possono fare accordi del tipo "mi dai x e io ti do y", ma vengono fatti inglobando altri accordi. O tutti o nessuno. La comunita' europea e' stata chiara: o facciamo un accordo quadro dove stabiliamo subito tutto su determinati temi, includendo la ricerca, l'equiparazione delle persone e tutti i temi commerciali, oppure non si fa piu' niente. Ora, nessuno sta dicendo che questi trattati saranno contro la Svizzera, altrimenti nessuno ci proverebbe a portarli avanti. Poi possiamo fare le persone egoiste, fare da soli, etc etc. La pandemia ha dimostrato che la cooperazione e' quello che permette di mandare avanti una economia e una societa' civile.

Isone 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Continuo a non capire questa smania di sacrificare 730 anni della nostra storia, delle nostre tradizioni e del nostro benessere per aderire ad una comunità di interesse molto più grande e molto più indebitata di noi. L'UE è interessata solo ai nostri soldi, e a mettere una benda sugli occhi e la bocca dl popolo svizzero. Quest'ultimo non ha bisogno dell'Europa per stare bene. Allora, ripongo la domanda, quale interesse ultimo giustifica il sacrificio della Svizzera come la conosciamo ora? Chi ne trae interesse se i salari ed il potere d'acquisto diminuiscono, mentre invece aumentano IVA e tasse?

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
@Manang1404 Tra paesi civili si può trattare ed arrivare a dei compromessi. Ora è l'UE che vuole riaprire le trattative... Noi esportiamo molto nell'UE ma importiamo anche molto, diamo lavoro a molti lavoratori dell'UE e, sia con il contributo di solidarietà che con infrastrutture pagate da noi, partecipiamo allo svilupo economico dell'intera Europa. Non so cosa intendi per collaborazione durante la pandemia, in quell'occasione gli Stati dell'UE stessa erano divisi.

Scigu 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
@manang1404: comincio dal fondo… durante la pandemia c’è stata talmente tanta collaborazione che Italia e Germania bloccavano il materiale medico destinato a noi… Poi, certo che si può fare “io ti do, tu mi dai”, si chiamano accordi bilaterali. L’accordo quadro è assolutamente a sfavore della Svizzera perché ci toglierebbe ogni voce in capitolo in ogni ambito, e riguardo al l’avere accesso ai mercati ecc. ecc., basta vedere che, pur rispettando i parametri, oggi siamo ancora in alcune liste nere e l’Italia impedisce alle nostre banche di lavorare in Italia…

Isone 1 anno fa su tio
Qualcuno mi spieghi perchè ci sono persone che insistono nel voler condannare a morte la migliore democrazia diretta che esiste al mondo. Quali loschi piani ci sono dietro questa insistente volontà di appoverire la Svizzera lasciando che venga fagocitata da un'unione di stati per nulla democratica asserviti alla Germania e alla Francia? Dov'è l'interesse del cittadino normale a vedersi adeguare il suo salario ed il tasso dell'IVA a ciò che è praticato nell'UE? Con l'UE ci servono solo accordi commerciali che facilitino gli scambi. Basta! Già la libera circolazione delle persone è di troppo ...

volabas56 1 anno fa su tio
Risposta a Isone
La penso esattamente come te. Sem gia' in dü, mia ma no?

Tiki8855 1 anno fa su tio
Via le mani dall'UE per favore!
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