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SVIZZERAScioperi degli edili, respinta la denuncia dei costruttori

01.11.22 - 17:08
La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori aveva citato in giudizio i principali sindacati del settore.
Foto SSIC
Scioperi degli edili, respinta la denuncia dei costruttori
La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori aveva citato in giudizio i principali sindacati del settore.

ZURIGO - Respinta dal Tribunale arbitrale la denuncia dei costruttori contro i sindacati del settore edile: è la stessa Società Svizzera degli Impresari-Costruttori a riferirlo in un comunicato. «Il 31 ottobre quest’azione giudiziaria è stata respinta per motivi puramente formali, senza entrare nel merito dal punto di vista materiale. La SSIC - prosegue la nota - chiede nuovamente a Unia e Syna a Ginevra ma anche a livello nazionale, di assumersi le proprie responsabilità nei confronti dei loro membri. Con gli appelli alle proteste e agli scioperi stanno facendo il contrario e minano il valore del CNM. La SSIC si rammarica di quest’occasione di dialogo persa».

Secondo l'associazione di categoria che riunisce costruttori e impresari di varie parti della Svizzera « i sindacati (ginevrini) cercano caparbiamente di ostacolare il dialogo costruttivo che stiamo cercando di mantenere a livello svizzero tra le parti sociali».

Per questo motivo, la SSIC ha richiesto un incontro con i sindacati ginevrini «sotto l’egida di un ente pubblico di conciliazione a Ginevra. Con la decisione di non entrata nel merito di ieri si è persa l'opportunità di un dialogo».

L'organismo dei costruttori svizzeri ripete ciò che è stato già in passato dichiarato e cioè che »le visite ai cantieri durante l'orario di lavoro, le inchieste nonché le proteste e gli scioperi in Ticino, nella Svizzera romanda e nella Svizzera tedesca sono violazioni dell'obbligo assoluto di mantenere la pace concordata contrattualmente dalle parti sociali».

E lancia un avvertimento: «seguiremo con attenzione l’ondata di proteste e scioperi di avvertimento preannunciata dai sindacati e a dipendenza della situazione valuteremo la possibilità di inoltrare una denuncia nazionale».

 

 

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