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SVIZZERAUna gigamulta per chi non collabora con gli 007? «La Svizzera come in una dittatura»

11.10.22 - 06:30
La nuova revisione della Legge federale sulle attività informative potenzia parecchio i Servizi Segreti, e divide
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Una gigamulta per chi non collabora con gli 007? «La Svizzera come in una dittatura»
La nuova revisione della Legge federale sulle attività informative potenzia parecchio i Servizi Segreti, e divide

BERNA - Più sicurezza fa, per forza di cose, rima con più controllo. Iniziano a venire al pettine i primi nodi della nuova revisione della Legge federale sulle attività informative, come riportato oggi dalle pagine del TagesAnzeiger. Il quotidiano zurighese tratta in particolar modo un punto della Revisione, quello che riguarda la condivisione dei dati personali con i Servizi segreti del SIC.

Alle strutture ricettive, ovverosia agli alberghi, è imposto quello che viene chiamato «obbligo di cooperazione», ovvero la condivisione con gli 007 di Berna non solo di nomi e dati degli ospiti ma anche delle immagini registrate dalle videocamere. A essere interessati da questo obbligo sono anche i servizi di trasporto pubblico, come le autolinee dei bus e le ferrovie. Secondo la Legge la motivazione ufficiale di un SIC - in questo senso estremamente potenziato - è «identificare, prevenire e scongiurare minacce concrete».

Stando alla bozza, chi rifiuta questa cooperazione può incorrere in sanzioni anche estremamente gravi - come recita la bozza approvata dal Consiglio Federale - con sanzioni che arrivano anche a 100mila franchi. Al momento, scrive il TagesAnzeiger, non vi sono violazioni del diritto penale con pene pecuniarie analoghe.

Contro ogni previsione questo tipo di misura non preoccupa eccessivamente GastroSuisse che ritiene che ha fiducia nella Confederazione affinché «Berna mantenga la segretezza dei dati, così da non danneggiare la reputazione delle società interessate». Per quanto riguarda le sanzioni, invece, «si auspica che siano proporzionali, e i 100mila siano il massimo possibile», aggiungendo, «che in ogni caso il nostro personale è comunque abituato a trattare i dati personali dei clienti con discrezione».

Simile la posizione delle FFS che conferma come già da tempo sia soggetta a misure analoghe da parte del SIC: «Abbiamo sempre avuto l'obbligo di collaborazione con i Servizi Segreti», spiega il portavoce Oli Dishoe.

A essere invece vocalmente contrari sono avvocati, liberi pensatori e associazioni in difesa dei diritti umani tra i quali anche la nota Human Rights Watch. Tutti questi parlano di un'imposizione «degna di una dittatura» così come di una «pena sproporzionata e senza pari». Preoccupa anche il fatto che l'obbligo possa prevaricare sul segreto professionale di avvocati, medici, psicologi e officianti religiosi.

 

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COMMENTI
 

gadoal 1 anno fa su tio
Titolo come sempre fuorviante: vogliamo parlare di dittature? Libia, Iran, Iraq, Corea del Nord, bielorussia, Russia...veramente vogliamo accostare la parola Svizzera alla parola dittatura? Ma vergognatevi e siate un po piu moderati con le parole, quando scrivete e titolate gli articoli

Sarà 1 anno fa su tio
Mantenendo un certo livello di paura nella gente riescono a far passare delle leggi tese a smantellare il garantismo, stiamo attenti. Ricordate lo scandalo delle schedature? Si rischia inoltre di dare un potere esagerato ad alcune persone senza sapere come lo. useranno.

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
Regime politico e controlli di polizia sono cose diverse, abbiamo una democrazia ma dobbiamo anche proteggere la privacy . Oggi la tecnologia permette molte cose (Riconoscimento delle targhe, dei volti, ecc...) se permettiamo che questi mezzi vengano usati indiscriminatamente sui cittadini non si puo sapere dove si andrà a finire. In questo senso nonho molta fiducia nella polizia federale che, tra l'altro, negli anni non è stata esente da scandali.

falco8 1 anno fa su tio
L'eterno dibattito 'libertà-sicurezza' dove ognuno ha la sua opinione. ¦¦¦¦¦ Per molti la sicurezza viene sempre a scapito della libertà, per altri sicurezza vuol dire libertà. Pensando agli estremi posso quindi capire che in certe zone del mondo c'è gente che preferisce o rimpiange la sicurezza di una dittatura. Gli Svizzeri amano la Thailandia non solo per il suo paesaggio, ma anche perchè è una dittatura militare che garantisce una sicurezza invidiabile in quella zona del mondo. ¦¦¦¦¦ Ritornando all'articolo, qui da noi, la nostra storia recente insegna che quando si da troppo potere ai servizi segreti/allo stato, cominciano gli abusi.
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