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BERNAAiuti alle persone in stato d'insolvenza, chiesti miglioramenti

26.09.22 - 16:28
UDC e Recouvrement Suisse, ritengono però che gli interessi dei creditori non vengano presi in considerazione
tipress
Fonte ats
Aiuti alle persone in stato d'insolvenza, chiesti miglioramenti
UDC e Recouvrement Suisse, ritengono però che gli interessi dei creditori non vengano presi in considerazione

BERNA - Il progetto di legge del Consiglio federale che mira a dare alle persone fortemente indebitate una seconda chance per vivere senza debiti è stato in principio piuttosto ben accolto. Sono tuttavia richiesti miglioramenti. Dal canto loro, UDC e Recouvrement Suisse, ritengono invece che gli interessi dei creditori non vengano presi in considerazione.

Al termine della procedura di consultazione, chiusasi oggi, i Verdi, i Verdi liberali e i cantoni approvano la proposta del governo. Quest'ultima prevede due nuove procedure che offrono alle persone in stato d'insolvenza la prospettiva di risanare completamente i loro debiti.

Una concerne i debitori che hanno un reddito regolare e possono convincere la maggioranza dei creditori; l'altra si riferisce ai debitori che si trovano in una situazione in cui non c'è speranza di trovare una maggioranza di creditori a favore della remissione del debito.

Un passo nella direzione giusta - Per i Verdi liberali queste due procedure rappresentano un passo nella direzione giusta. La legge dovrebbe inoltre prevedere un'offerta di sostegno per consentire ai debitori di uscire dalla spirale del debito in modo duraturo, domanda formulata anche dai Verdi del Canton Ginevra.

Il progetto del Consiglio federale esclude i debiti dell'assistenza sociale dalla procedura di sdebitamento, cosa che la Conferenza dei direttori cantonali degli affari sociali (CDAS) e la Conferenza delle istituzioni d'azione sociale (CSIAS) deplorano. Queste chiedono che solo i debiti relativi a prestazioni di assistenza sociale indebitamente percepite siano esclusi dalla procedura.

Con solo l'1,8% del volume totale suddiviso per creditori, il rimborso delle prestazioni di assistenza sociale può essere considerato marginale, tuttavia per le persone interessate rappresenta un enorme ostacolo per rimettersi in piedi con i propri mezzi. Questo influisce anche sulla loro motivazione, sostiene la CDAS.

Disaccordo sulla durata del prelievo - Per i debitori che non sono riusciti a raggiungere un accordo con la maggioranza dei creditori, il disegno di legge prevede un periodo di risanamento di quattro anni, durante il quale il debitore deve consegnare ai creditori i mezzi a sua disposizione.

I Verdi, i Verdi liberali, ma anche la CDAS e la CSIAS ritengono che la procedura debba essere ridotta a tre anni. La CDAS e la CSIAS scrivono che, affinché le procedure di riorganizzazione abbiano successo, è necessario evitare l'abbandono e quindi prevedere una durata realistica dal punto di vista degli interessati.

Per l'UDC, invece, quattro anni sono un periodo troppo breve che minaccia la garanzia di proprietà dei creditori in modo inaccettabile.

Creditori lasciati da parte - In generale, la modifica della legge ignora in larga misura i creditori, ha aggiunto l'UDC, che la respinge nonostante abbia sostenuto una delle mozioni alla base del progetto. I democentristi si oppongono a qualsiasi liberazione dei debiti in sospeso senza una quota minima.

Il disegno di legge non risolverà i problemi del sovraindebitamento e della povertà, ma porterà invece a "enormi costi aggiuntivi per tutti i richiedenti", scrive l'UDC. In entrambe le procedure, i creditori perdono parte del loro credito. Questo li incoraggerà a effettuare esami preventivi, che porteranno a un aumento delle barriere creditizie, prosegue.

Anche l'associazione Recouvrement Suisse è favorevole a un termine di cinque anni per tutelare i creditori. I criteri per le procedure di risanamento non dovrebbero essere troppo bassi. Inoltre, aggiunge che una procedura di estinzione del debito residuo senza una quota minima crea anche falsi incentivi dando l'impressione che ogni debitore abbia diritto a una riduzione del debito.

Risparmi a lungo termine - Dal canto suo, il governo zurighese prevede che il progetto comporterà perdite minime per i creditori. D'altro canto, prevede un aumento dei costi per i comuni e i cantoni. Le procedure comporteranno un ulteriore onere per gli uffici esecuzione e fallimenti e per i tribunali.

In futuro, una parte significativa dei costi procedurali sarà a carico dei Cantoni, scrive il governo di Zurigo. Tuttavia, ritiene che i costi aggiuntivi per il servizio sociale siano giustificati perché a lungo termine porteranno a dei risparmi.

Grazie al ritorno al lavoro, il Consiglio di Stato zurighese considera che la spesa per le assicurazioni sociali diminuirà e le entrate fiscali aumenteranno.

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