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SVIZZERAIl rischio recessione, per la Svizzera, «è reale»

15.09.22 - 16:32
Lo afferma l'istituto BAK Economics, prevedendo «mesi difficili per l'economia elvetica»
imago
Fonte ats
Il rischio recessione, per la Svizzera, «è reale»
Lo afferma l'istituto BAK Economics, prevedendo «mesi difficili per l'economia elvetica»

BASILEA - Serio pericolo di recessione in Svizzera: a lanciare l'allarme è BAK Economics, che vede mesi difficili all'orizzonte. La decrescita su più trimestri sarà comunque solo sfiorata, a patto però di non arrivare a razionamenti di energia. Le previsioni sulla variazione del prodotto interno lordo vengono corrette al ribasso.

«I prossimi mesi saranno difficili per l'economia svizzera», affermano gli esperti dell'istituto di ricerca renano in un comunicato odierno. Dopo il forte sviluppo dell'estate 2022 in particolare le attività di investimento e il commercio estero registreranno un calo a causa di numerosi fattori negativi.

«Per molti dei partner commerciali europei il pericoloso mix composto da carenza energetica e aumento massiccio dei prezzi di gas ed elettricità sta già avendo degli effetti di carattere recessivo» afferma il capo-economista di BAK Economics Martin Eichler, citato nella nota. La tendenza al ribasso si intensificherà ulteriormente nei mesi invernali, durante i quali ci sarà grande richiesta di energia. I prezzi energetici costantemente elevati già riducono le possibilità di spesa delle famiglie e delle imprese. A ciò si aggiunge l'inasprimento della politica monetaria, che nei prossimi mesi avrà un impatto crescente non solo in Europa.

Su le tariffe, su l'inflazione
In Svizzera l'aumento dei prezzi dell'energia ha un impatto contenuto rispetto a molti altri paesi grazie a un minore consumo e all'apprezzamento del franco. Malgrado ciò gli incrementi tariffari continuano comunque a far salire l'inflazione, che nei prossimi mesi potrà sensibilmente frenare l'attività economica.

Nel complesso, BAK Economics prevede che l'economia elvetica ristagni solo nel quarto trimestre del 2022 e diminuisca leggermente nei primi tre mesi trimestre del 2023 (-0,1% rispetto al trimestre precedente). «Dopo un inverno contraddistinto da un andamento recessivo ci si può aspettare un graduale alleggerimento della situazione a partire dal secondo trimestre del 2023, quindi una ripresa dell'attività economica», afferma Alexis Körber, responsabile delle previsioni di BAK Economics, a sua volta citato nel comunicato.

«Razionamenti e interruzioni sono evitabili»
Per l'intero 2023 l'istituto scommette su una crescita molto contenuta, pari allo 0,5% (previsione di agosto +1,1%, mentre nel mese di giugno si presumeva ancora un +1,7%). Nell'anno in corso, la ripresa economica consente invece ancora un'espansione del PIL pari al 2,0% (contro il +2,5% precedente), soprattutto grazie agli effetti di recupero post pandemia.

BAK Economics ipotizza che la tensione e i prezzi sui mercati del gas e dell'elettricità rimarranno molto alti per diversi mesi, ma che si potranno evitare razionamenti o addirittura interruzioni della fornitura di energia. Se contrariamente a queste ipotesi si verificheranno forti razionamenti e carenze, anche in Svizzera sarà inevitabile assistere a una recessione. «A seconda dell'entità e della durata delle restrizioni, gli effetti potrebbero essere persino più drammatici di quelli della pandemia di Covid-19», sostiene Eichler. A suo avviso è pertanto fondamentale prepararsi fin da ora, introducendo delle contromisure per ridurre la probabilità che si concretizzino condizioni sfavorevoli.

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