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SOLETTABolletta energetica da capogiro: «Siamo costretti al lavoro ridotto»

04.09.22 - 23:13
Oltre 45 milioni di franchi di spesa mensile tra elettricità e gas, per l’acciaieria Stahl di Gerlafingen.
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Bolletta energetica da capogiro: «Siamo costretti al lavoro ridotto»
Oltre 45 milioni di franchi di spesa mensile tra elettricità e gas, per l’acciaieria Stahl di Gerlafingen.
«Molte aziende ci dicono che presto non saranno più in grado di pagare la loro bolletta energetica», così l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri

GERLAFINGEN - Più di 45 milioni di franchi in energia. È una bolletta salatissima, quella stimata per il solo mese di ottobre dall’acciaieria Stahl di Gerlafingen, nel canton Soletta. I costi superano quelli normalmente sostenuti dall’azienda in un intero anno, riferisce il CEO Alain Creteur alla NZZ am Sonntag, che si vede ora costretto a puntare sul lavoro ridotto. 

I costi della Stahl sono così impressionanti perché la produzione di acciaio consuma molta energia, spiega Creteur. Ogni giorno, l'azienda produce 2’600 tonnellate di acciaio. E per farlo ha bisogno di circa 360 gigawattora di elettricità e 450 gigawattora di gas all'anno.

«I prezzi elevati dell'energia minacciano la nostra esistenza», ammette Creteur. Trasferire i costi sui prezzi dei prodotti non sarebbe poi un’opzione, perché non sarebbero più competitivi, spiega. Le imprese edili potrebbero infatti optare sull’importazione di acciaio più economico dal resto dell’Europa. 

Nel frattempo la Stahl prevede che nei prossimi mesi sarà costretta a ridurre la sua produzione e ha già fatto richiesta al Canton Soletta per il lavoro ridotto tra ottobre e dicembre. «È possibile che venga mandata a casa parte del personale, o addirittura tutti i 560 dipendenti», spiega ancora l’amministratore delegato.

Una settimana fa il capo del Dipartimento federale dell'economia Guy Parmelin si era detto aperto alla possibilità di introdurre il lavoro ridotto, finora utilizzato in tempo di pandemia, anche per le aziende sopraffatte dai problemi nell'approvvigionamento energetico. 

Secondo un sondaggio condotto dalla NZZ, la Stahl di Gerlafingen è una delle prime aziende in Svizzera ad aver fatto richiesta di lavoro ridotto a causa degli elevati costi energetici. Ma Per Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'Unione svizzera delle arti e dei mestieri, è solo questione di tempo: «Molte aziende ci dicono che presto non saranno più in grado di pagare la loro bolletta energetica. Per loro, il lavoro a orario ridotto è chiaramente nei piani».

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