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SVIZZERABici, passeggini, valigie e FFS: un "Tetris" perso in partenza

29.08.22 - 11:27
Piovono critiche sulla mancanza di spazio sui treni e sui convogli gli animi si scaldano
Tipress
Bici, passeggini, valigie e FFS: un "Tetris" perso in partenza
Piovono critiche sulla mancanza di spazio sui treni e sui convogli gli animi si scaldano

ZURIGO - Il posto è riservato, ma è ingombro di valigie e passeggini. A bordo dei treni c'è una faida tra ciclisti, genitori e viaggiatori. Il problema è la mancanza di spazio. E diverse associazioni, tra cui Pro Velo, puntano il dito contro le Ffs che, in tutta risposta, si affidano alla «considerazione reciproca» dei passeggeri.

Da circa un anno le Ffs hanno introdotto su gran parte dei treni il biglietto obbligatorio per le biciclette al costo di due franchi. Un'introduzione che aveva attirato forti critiche e che oggi continua a raccoglierne. Come spiegato da Valérie Sauter di Pro Velo Schweiz al domenicale Sonntags Zeitung, «i treni di nuova acquisizione peccano in spazi per le biciclette».

Inoltre, «la riservazione del posto a pagamento non è stata accompagnata da una soluzione tecnica. L'app delle Ffs non è assolutamente adatta e la prenotazione delle bici non può essere cancellata». Spesso, aggiunge, chi viaggia con la propria bici prenota il posto su più treni, perché non sa quando tornerà a casa, e i gruppi devono spesso dividersi su più convogli.

Sabrina Schellenberg, portavoce Ffs, spiega che la compagnia è a conoscenza di questo disagio. «Purtroppo accade di continuo. Ci appelliamo ai clienti affinché mostrino considerazione reciproca». Ma non solo. Considerando che le persone che viaggiano con la propria bicicletta sui treni stanno aumentando, le Ffs stanno considerando di ampliare l'offerta in modo da creare 20 posti bici aggiuntivi e di mettere a disposizione personale aggiuntivo che aiuti a caricare e scaricare il mezzo a due ruote.

Inoltre, le Ffs segnalano che se le bici vengono messe in un'apposita borsa da trasporto possono viaggiare gratuitamente in treno.

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