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SVIZZERA«Vivere vicino a un'antenna è la cosa migliore»

26.08.22 - 08:34
L'opposizione di Alain Berset a un progetto 4G vicino a casa sua nel 2018 ha sollevato un polverone. Ufsp in imbarazzo
reuters
«Vivere vicino a un'antenna è la cosa migliore»
L'opposizione di Alain Berset a un progetto 4G vicino a casa sua nel 2018 ha sollevato un polverone. Ufsp in imbarazzo
Ma i timori sulle radiazioni nocive hanno ragion d'essere? Il ministro si dice «favorevole alle antenne nei limiti di legge». L'esperto rassicura: «Nessuna prova scientifica di pericolosità»

BERNA - Non nel mio giardino. Sta facendo clamore la vicenda di un'antenna di telefonia progettata nel 2018 da Swisscom a Belfaux, piccolo comune di 2mila abitanti nel canton Friburgo. Il motivo? Tra gli abitanti che si opposero al progetto spicca un cittadino d'eccezione: il ministro della salute Alain Berset. Come riferito ieri dal Blick, non solo il consigliere federale presentò opposizione alla costruzione dell'impianto (4G) vicino a casa sua, ma scrisse una lettera di quattro pagine al Comune lamentando tra le altre cose possibili «effetti negativi delle radiazioni» sulla salute.

Storia vecchia ma imbarazzante per il Dipartimento federale dell'interno (Dfi), diretto appunto da Berset. L'Ufficio federale di salute pubblica - parte del Dfi - ha più volte ribadito la mancanza di prove scientifiche a sostegno dei timori sulle radiazioni della telefonia mobile. Le associazioni contro il 5G hanno definito «insolita ancorché benvenuta» la decisione di Swisscom di ritirare il progetto.

L'operatore ha assicurato che non si è trattato di un "favore" al ministro, ma che l'antenna è stata realizzata altrove in seguito a diverse opposizioni e «a un parere negativo dell'Ufficio dei beni culturali». Il Dfi dal canto suo assicura: la lettera di Berset non era incentrata su questioni sanitarie ma paesaggistico-urbanistiche. «Su quattro pagine - ha sottolineato un portavoce - solo poche righe sono dedicate agli aspetti sanitari». 

Il ministro della salute «è lieto di confermare che è sempre stato a favore della telefonia mobile, compreso il 5G nel quadro degli standard esistenti» ha aggiunto poi il portavoce. Ma il polverone ormai è fatto. A mettere una pezza provvede Martin Röösli, professore di epidemiologia ambientale a Basilea. «A oggi non ci sono prove che le radiazioni dei telefoni cellulari o delle antenne possano causare tumori al cervello, come spesso si sostiene» spiega l'esperto. «In ogni caso l'esposizione ai telefoni in sé è molto superiore a quella delle antenne». Più è lontana l'antenna, anzi, più forti sono le radiazioni emesse dai telefoni. «Vivere vicino a un'antenna paradossalmente è il modo migliore per evitare le radiazioni forti».

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