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SVIZZERAUn'ondata di calore verso la Svizzera

10.07.22 - 12:46
«È probabile che in alcune regioni si superino i 35 gradi», secondo MeteoSvizzera
Depositphotos (lucidwaters)
Un'ondata di calore verso la Svizzera
«È probabile che in alcune regioni si superino i 35 gradi», secondo MeteoSvizzera
MeteoNews: «È in arrivo una bolla d'aria di provenienza africana, alcune aree potrebbero fare i conti con temperature di 40 gradi»

LOCARNO - Sono stati giorni di caldo intenso, ma il peggio potrebbe ancora arrivare. L'avvertimento arriva sia da MeteoSvizzera, che da MeteoNews.

MeteoSvizzera, nel suo blog, ha analizzato la probabilità di un’ondata di caldo nella seconda metà di luglio, sulla base delle ultime previsioni mensili del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF).

L'ondata di calore - «È molto probabile (più del 70%) avere temperature medie superiori a 25 gradi per otto giorni consecutivi tra il 15 e il 22 luglio nelle regioni di pianura a sud delle Alpi, nel bacino del Lago di Ginevra e nella pianura del Rodano». L'avviso dell'ondata di calore, ricorda MeteoSvizzera, è basato sulla temperatura giornaliera e la media tra la minima e la massima. Il pericolo non è legato solo a quest'ultima, «ma anche alle temperature notturne che rimangono elevate».

Oltre i 35 gradi - Temperature elevate sono previste anche in altre regioni, ma con una probabilità leggermente inferiore. «In particolare, vediamo che la canicola arriverebbe un po’ più tardi nella Svizzera tedesca. Le previsioni dei modelli ormai da qualche giorno stanno convergendo verso questo scenario. Ma di quali temperature stiamo parlando? «È probabile che in alcune regioni si superino i 35 gradi e non si scenda sotto i 20 gradi durante la notte».

In che fase ci troviamo, attualmente? «Siamo già in una situazione anticiclonica» spiegano ancora gli esperti di Locarno Monti «ma il legame con le situazioni canicolari è dato dalla posizione in cui ci si viene a trovare rispetto all’anticiclone. Al momento la Svizzera si trova sul fianco orientale di un anticiclone che si estende dalle Azzorre all’Europa occidentale. Questa posizione fa sì che sul nostro Paese sia presente un flusso da nord con della Bise nei bassi strati a nord delle Alpi e non una corrente da sud-ovest calda come è stato il caso a metà giugno quanto ci siamo venuti a trovare sul fianco occidentale dell’anticiclone».

Verso la canicola - Cosa dovrebbe cambiare allora per ritrovarci fra una settimana in una potenziale situazione di canicola? Il centro dell’anticiclone dovrebbe avvicinarsi alle nostre regioni, in modo che una corrente da sud-ovest trasporti dell’aria calda dall’Africa del nord. I modelli indicano che la combinazione di una serie di fattori «ci porterà in una situazione propizia per una canicola: una corrente da sud-ovest che trasporta aria calda e un anticiclone che intrappola e riscalda questa massa d’aria per effetto di subsidenza, giorno dopo giorno. Da notare che la Svizzera potrebbe rimanere comunque al margine delle zone con le temperature più elevate, che toccheranno probabilmente il sud della Francia e il nord dell’Italia».

Non per forza estremo, ma da non sottovalutare - Si può concludere quindi, spiega MeteoSvizzera, che «sebbene un'ondata di caldo sia molto probabile, la sua intensità e durata sono ancora incerte. Anche se le temperature massime non saranno necessariamente estreme, il fatto che molto probabilmente questo periodo di caldo durerà almeno una settimana potrà renderlo pericoloso per le persone più vulnerabili».

È in arrivo un'ondata di caldo in Svizzera 
Anche Meteonews prevede l'arrivo di un'ondata di caldo, che colpirà anche il nostro Paese, a causa di una bolla d'aria calda di provenienza africana: potrebbe essere una normale canicola, con la colonnina di mercurio intorno a 30 gradi, «ma non sono nemmeno escluse temperature estreme, molto sopra i 35 gradi».

Nel caso peggiore, il nord della Svizzera, come parti della Francia e della Germania dovranno fare i conti con temperature di 40 gradi e oltre, su vaste aree. Ad esempio a Basilea questo limite potrebbe essere a portata di mano, e sarebbe la prima volta che succede sul versante nord delle Alpi elvetiche. 

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