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ZURIGOLo scienziato lancia l'allarme: «Dobbiamo costruire centrali nucleari»

05.07.22 - 08:40
Secondo Annalisa Manera, ingegnere nucleare dell'ETH, non bisogna puntare solo sulle energie rinnovabili
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Fonte MW/20Minuten
Lo scienziato lancia l'allarme: «Dobbiamo costruire centrali nucleari»
Secondo Annalisa Manera, ingegnere nucleare dell'ETH, non bisogna puntare solo sulle energie rinnovabili
Per l'esperta il nucleare è «attualissimo» e persino meno inquinante.

ZURIGO - Se Vladimir Putin chiudesse completamente il rubinetto del gas in Europa, ciò avrebbe conseguenze anche per l'approvvigionamento energetico della Svizzera. In un'intervista alla "SonntagsZeitung", il ministro dell'energia Simonetta Sommaruga ha quindi invitato i Cantoni a investire ancora di più nell'espansione delle energie rinnovabili.

«Le rinnovabili non sono la soluzione» - Per l'ingegnere nucleare del Politecnico federale di Zurigo (ETH), Annalisa Manera, l'energia solare da sola non può però essere la soluzione. «Abbiamo bisogno di elettricità 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno. Questa non può essere garantita dalle sole fonti di energia rinnovabile».

Ecco perché per l'ingegnere la strada deve essere un'altra: «La Svizzera deve costruire nuove centrali nucleari. I politici parlano già di blackout. Come evitarlo tra 15 o 20 anni, quando le centrali svizzere saranno dismesse?».

Sempre più fame di elettricità - Secondo la scienziata, la domanda di elettricità aumenterà in tutto il mondo. Auto elettriche, sistemi di riscaldamento e l'industria saranno sempre più elettrificati in futuro. «Finiremo per dipendere ancor più dalle importazioni», afferma Manera.

Per queste ragioni l'esperta propone di non lasciarsi trasportare esclusivamente dalla forza trainante delle energie rinnovabili. «Il nucleare è assolutamente contemporaneo. Garantisce la sicurezza energetica ed economica del nostro Paese. Inoltre, la tecnologia è così avanzata che l'energia nucleare, rispetto alle rinnovabili, produce elettricità più pulita».

Manera affronta anche il tema degli sprechi che si presentano, ad esempio, con la produzione di pannelli solari. Secondo la scienziata, si tratta di rifiuti tossici e chimici che non potranno mai più essere demoliti. «Non voglio parlare male di solare ed eolico. Tutte le produzioni di energia generano rifiuti. Ma nel caso dell'energia nucleare, ora sappiamo come smaltirla senza che i residui finiscano nell'acqua, ad esempio».

Per l'ingegnere non va presa in considerazione solo la riduzione di CO2, ma anche la natura. «Il progetto Gondosolar genera quasi 25 milioni di kilowattora di elettricità all'anno. Quindi, se volessimo sostituire la centrale nucleare di Leibstadt, ad esempio, avremmo bisogno di 450 centrali di questo tipo. Peccato che uno di questi sistemi occupi una dimensione di 100.000 metri quadrati. E in Svizzera non abbiamo tutto questo spazio».

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