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SVIZZERAAttentato jihadista a Morges, rinviato a giudizio il 28enne

16.06.22 - 11:34
Il 28enne dovrà rispondere in particolare dell'attentato terroristico a Morges del 2020
20Min / News-Scout
Attentato jihadista a Morges, rinviato a giudizio il 28enne
Il 28enne dovrà rispondere in particolare dell'attentato terroristico a Morges del 2020
Nel 2019 tentò un altro attentato a Prilly, poi decise di andare in Siria ad unirsi all'ISIS (ma fermandosi in Italia e tornando indietro)

BERNA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l’accusa presso il Tribunale penale federale contro un doppio cittadino svizzero-turco di 28 anni in merito all’omicidio di stampo jihadista commesso a Morges il 12 settembre 2020. L’imputato è inoltre accusato di aver voluto perpetrare già nel 2019 a Prilly un attentato a nome dello «Stato islamico» con un tentato incendio intenzionale.

Quali sono i capi d'accusa? Il MPC ha promosso l’accusa contro l’imputato domiciliato nel Cantone di Vaud per assassinio, tentato omicidio intenzionale, lesioni semplici, minaccia, violazione dell’articolo 2 della legge federale che vieta i gruppi «Al-Qaïda» e «Stato islamico» nonché le organizzazioni associate, rappresentazione di atti di cruda di violenza, tentato incendio intenzionale, tentata esplosione, violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, nonché per violazione contro la legge sugli stupefacenti.  

L'accusa principale: l'attentato
Nel concreto il MPC contesta all’imputato di aver pianificato e commesso il 12 settembre 2020 a Morges un attentato di stampo jihadista allo scopo di vendicare le vittime della guerra degli Stati della coalizione contro lo «Stato islamico». In questo attentato l’imputato ha accoltellato una persona. Con la vittima si trovava una persona che a causa dell’accoltellamento ha subito un grave shock, motivo per il quale l’imputato è accusato anche dei reati di lesioni semplici e minaccia.

Nel 2019 tentò di andare in Siria
Il doppio cittadino svizzero-turco è anche accusato di diversi reati penali commessi prima dell’attentato a Morges il 12 settembre 2020, tra cui sostegno all’organizzazione criminale «Stato islamico» diffondendo materiale propagandistico con altre persone e tentando di unirsi sul posto allo Stato islamico nella zona di conflitto siro-irachena. Secondo l’atto di accusa, si è recato nell’aprile 2019 in Italia per raggiungere la Turchia e in seguito arrivare nell’area dei combattimenti dello Stato islamico in Siria. Tuttavia, dall’Italia è ritornato in Svizzera nel suo luogo di domicilio. L’imputato era inoltre in possesso di più rappresentazioni di atti di cruda violenza in relazione con l’organizzazione criminale «Stato islamico».

Il tentato attentato di Prilly
Un’altra accusa mossa a suo carico concerne il tentato incendio e la tentata esplosione di una stazione di servizio a Prilly (VD) nell’aprile 2019. Secondo l’atto di accusa, l’imputato intendeva dare fuoco alla stazione di servizio e rivendicare l’attentato a nome dello Stato islamico, cosa che non gli è riuscita.

Le aggressioni in carcere
L’imputato è stato arrestato il 13 settembre 2020 e da allora si trova in carcere preventivo. Secondo l’atto di accusa, nel novembre 2020 ha aggredito in carcere intenzionalmente una guardia e ha cercato di ucciderla. È inoltre accusato di aver aggredito, sempre nel novembre 2020, un funzionario di fedpol, rendendosi così colpevole di violenza e minaccia contro le autorità e i funzionari. Deve altresì rispondere in tribunale di violazione della legge sugli stupefacenti.

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