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BERNAOltre 17 mila profughi ucraini registrati in Svizzera

28.03.22 - 15:16
Oltre 10 mila persone hanno ottenuto lo statuto di protezione S.
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Fonte ats
Oltre 17 mila profughi ucraini registrati in Svizzera
Oltre 10 mila persone hanno ottenuto lo statuto di protezione S.
Rispetto a ieri, il numero di rifugiati si è arricchito di altre 684 persone, mentre lo statuto S è stato attribuito ad ulteriori 455 profughi.

BERNA - È ormai un fiume in piena quello dei profughi ucraini che raggiungono la Svizzera per sfuggire ai combattimenti: al momento, sono state registrate 17'204 persone, di cui 10'437 hanno ottenuto lo statuto di protezione S, indica una nota odierna della Segretaria di Stato della migrazione (SEM).

Rispetto a ieri, il numero di rifugiati si è arricchito di altre 684 persone, mentre lo statuto S è stato attribuito ad ulteriori 455 profughi. Stando all'Agenzia della Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), le persone fuggite dall'Ucraina sono finora 3,9 milioni.

Frattanto, la Svizzera si è detta pronta ad accogliere 500 profughi dalla Moldavia, paese confinante con l'Ucraina e meta di un numero importante di persone in fuga, come affermato dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter oggi prima della riunione dei ministri degli interni dell'UE a Bruxelles. Al momento, otto Stati Schengen sono disposti ad accogliere i rifugiati, ha aggiunto la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

Tuttavia, non è chiaro se le persone in questione siano attualmente disposte a lasciare la Moldavia per la Svizzera. Secondo Keller-Sutter, molti vogliono rimanere vicini al loro paese. La Svizzera ha anche aumentato il suo aiuto finanziario all'Ucraina e agli stati vicini portandolo a 80 milioni di franchi.

Secondo Keller-Sutter, i ministri degli interni dell'UE discuteranno anche della protezione delle frontiere esterne. È importante, a suo avviso, che i rifugiati siano davvero registrati, ha detto. «In Svizzera, ciò sta avvenendo», ha sottolineato. Inoltre, bisogna trovare un equilibrio «tra la protezione delle persone da un lato e la protezione contro gli abusi alla frontiera dall'altro».

Oltre a ciò, secondo Keller-Sutter la Germania sta spingendo per l'adozione di quote di distribuzione all'interno dell'Europa. Al momento, però, Berlino non sembra godere di un grande sostegno da parte degli altri Stati.
 
 

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