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ZURIGOCaro benzina, i Verdi vogliono le domeniche senza auto

13.03.22 - 12:40
La guerra infiamma i prezzi dell'energia. E la politica cerca soluzioni per arginare il problema
tipress
Caro benzina, i Verdi vogliono le domeniche senza auto
La guerra infiamma i prezzi dell'energia. E la politica cerca soluzioni per arginare il problema
Non solo i Verdi, ma anche altri partiti si sono fatti avanti con idee utili a tamponare l'impennata dei costi.

ZURIGO - Dall'inizio del conflitto in Ucraina, il prezzo del petrolio è andato in una sola direzione: verso l'alto. Tanto che la benzina ha raggiunto i 2,20 franchi.

Una situazione, questa, che ha spinto i Verdi a farsi avanti nel tentativo di trovare delle soluzioni. «Chiediamo che il governo federale introduca le domeniche senza auto, come è stato fatto durante la crisi petrolifera negli anni '70», propone - come si legge sulla NZZ am Sonntag - il presidente di partito Balthasar Glättli. «Dimostrerebbe che siamo disposti a rinunciare a delle cose», prosegue.

Glättli suggerisce anche di limitare a 80/100 chilometri orari la velocità in autostrada. Inoltre, avanza l'ipotesi di ridurre l'illuminazione stradale nazionale durante la notte. Insomma, misure di risparmio a breve termine, spiega Glättli. A lungo termine, invece, la Svizzera dovrebbe accelerare l'uscita dai combustibili fossili. «La guerra deve essere un campanello d'allarme per noi», conclude.

I Verdi non sono i soli ad avanzare proposte per tamponare le perdite. Anche altri partiti, in questi giorni, stanno ipotizzando strategie per reagire all'incombente crisi energetica: il PS, ad esempio, vorrebbe aiutare le persone colpite dalla crisi riducendo i premi della cassa malati. L'UDC, invece, chiede che il governo federale rinunci ad alcune tasse su carburante, gasolio ed elettricità. Anche l'Alleanza del Centro vede margini di manovra in questo senso. «Serve un intervento del Governo che permetta al prezzo della benzina di essere riportato ai livelli di due settimane fa», afferma il capogruppo Philipp Bregy.

I prezzi elevati sono una cosa, la sicurezza dell'approvvigionamento è però un'altra. In una dichiarazione congiunta, le più grandi aziende del settore elettrico svizzero chiedono la costruzione d'impianti di stoccaggio del gas per poter garantire la sicurezza energetica anche in tempi di crisi. Sostengono inoltre la proposta del Consiglio federale e dell'Autorità di vigilanza del mercato elettrico di costruire centrali a gas che fungano da riserva durante le emergenze.

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