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ZURIGOPrevisioni errate, i politici chiedono di porre fine alle restrizioni

26.01.22 - 12:25
La Task Force aveva previsto una «settimana di super infezioni» per la fine di gennaio.
20 minuti/Simon Glauser
Fonte 20 Minuten/Claudia Blumer
Previsioni errate, i politici chiedono di porre fine alle restrizioni
La Task Force aveva previsto una «settimana di super infezioni» per la fine di gennaio.
Non è arrivata. Ora la pressione sta aumentando per allentare le misure.

ZURIGO - Con Omicron le infezioni sono aumentate, ma il carico ospedaliero è calato. Una sorpresa per gli esperti da Berna. Tuttavia la Task Force federale aveva previsto, per la fine di gennaio, circa 2,5 milioni di contagi in una settimana. Ciò avrebbe dovuto portare a un picco di contagi con un conseguente aumento del peso sul sistema sanitario.

La previsione, però, non si è avverata. I numeri ristagnano da settimane tra i 30/40 mila casi giornali e le capacità ospedaliere, e anche le terapie intensive, non stanno subendo particolari stress.

«Servono anche gli scenari migliori» - Ciò ha portato a una serie di critiche nei confronti degli scienziati della Task Force. Solo ieri mattina, politici e associazioni imprenditoriali hanno chiesto ai media lo scioglimento, da parte del Consiglio federale, dell'organo di sorveglianza e analisi della pandemia.

«La cosiddetta Task Force scientifica va in scena settimanalmente e diffonde il panico», ha affermato il direttore dell'influente Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), Hans-Ulrich Bigler. «La sua esistenza è un errore, il Consiglio federale dovrebbe mandarli tutti a casa».

Meno severi i toni di Alois Gmür, membro di GastroSuisse: «Le previsioni negative possono essere pericolose se rimangono in vigore misure che potrebbero essere revocate». «Tuttavia - aggiunge -, il Consiglio federale ha fatto un buon lavoro, non affidandosi troppo ai pronostici, diversamente da ciò che accade in altri paesi».

«Progettiamo scenari migliori» - Non mancano critiche anche fuori dal mondo del lavoro. Secondo il consigliere nazionale PLR, Andri Silberschmidt: «Bisognerebbe fare previsioni in entrambe le direzioni e progettare anche scenari migliori, non solo da incubo». Per il consigliere nazionale Martin Bäumle (Verdi liberali), «sarebbe interessante sapere come la Task Force abbia ricavato la previsione della "settimana di super infezioni". Non l'avevo prevista nel mio modello». Lo stesso Bäumle aveva ipotizzato 30/60 mila casi per la fine di gennaio.

Merito della popolazione? - La Task Force, nel suo appuntamento fisso del martedì, ha giustificato le ragioni dell'errato pronostico con i possibili comportamenti individuali e volontari volti a ridurre le occasioni di contagio. In ogni caso, la mobilità complessiva a gennaio 2022 è stata significativamente inferiore rispetto a quella del dicembre 2021. Sarebbero poi da conteggiare anche i casi non denunciati, sull’ammontare dei quali vi è grande incertezza.

«Una cosa è certa: se si allentano le misure ora, i numeri aumenteranno di nuovo», afferma Martin Bäumle. Questo è però proprio ciò che chiedono le associazioni imprenditoriali e i politici. Lo vuole l'USAM, l'associazione dei centri fitness e salute, Expo-Event e Gastrosuisse. Tutti chiedono a gran voce la revoca delle misure a partire dal 2 febbraio 2022. Insomma, una sorta di Freedom Day, come ha proclamato Boris Johnson in Inghilterra.

Altri politici lo sostengono. «Poiché i numeri negli ospedali non sono drammatici, ora è necessario concedere maggiore libertà alla popolazione», afferma Andri Silberschmidt. «Il Consiglio federale dovrebbe tornare al 3G nei ristoranti, nei centri fitness e in altre istituzioni». E, ovviamente, viene chiesta pure la revoca del telelavoro.

Il consigliere nazionale Philipp Kutter (Il Gruppo del Centro) si aspetta che il Consiglio federale riesamini la questione per il 2 febbraio. «Le misure vanno ridotte, soprattutto per i giovani, esentando dal portare le mascherine a scuola e consentendo l'accesso senza certificati per i minori di 25 anni».

«Ci vuole prudenza» - Franziska Ryser, consigliera nazionale dei Verdi, invita alla prudenza: «Grazie alle misure in vigore, il sistema sanitario non è sovraccarico. La cosa peggiore per il mondo economico sarebbe una politica "stop-and-go". È quindi importante continuare a sostenere finanziariamente i settori colpiti».

Jürg Grossen, Presidente dei Verdi liberali, comprende il desiderio di una veloce revoca delle misure, ma crede sia meglio procedere passo dopo passo. «Abbiamo imparato che,  in questa pandemia, quasi sempre le cose non vanno come previsto».

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