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BASILEA CITTA'Le persone sono più propense a credere alle affermazioni negative

06.01.22 - 10:59
Degli studiosi hanno affrontato l'argomento per capire come, in tempi di fake news, si formi la percezione della verità.
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Fonte ats
Le persone sono più propense a credere alle affermazioni negative
Degli studiosi hanno affrontato l'argomento per capire come, in tempi di fake news, si formi la percezione della verità.
Grazie a un esperimento online condotto fra partecipanti di lingua tedesca, sono stati in grado di dimostrare che effettivamente le affermazioni negative hanno più chance di essere credute.

BASILEA - Le affermazioni negative hanno più probabilità di essere considerate veritiere di quelle positive, in particolar modo quando contengono esplicitamente una negazione. Lo sottolineano ricercatori dell'Università di Basilea in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Social Cognition".

Le persone sono dunque più propense a classificare come vere le informazioni formulate con un'accezione negativa piuttosto che positiva, anche se il contenuto è in fin dei conti identico. Tale fenomeno è stato riassunto dallo psicologo cognitivo Benjamin Hilbig cambiando il detto «triste, ma vero», in «triste, quindi vero».

Rainer Greifeneder, professore di psicologia sociale all'ateneo renano, e la sua collega Mariela Jaffé hanno affrontato questo argomento per capire come, in tempi di fake news, si formino le percezioni delle verità. Grazie a un esperimento online condotto fra partecipanti di lingua tedesca, sono stati in grado di dimostrare che effettivamente le affermazioni negative hanno più chance di essere credute, si legge in un comunicato dell'università.

Ad esempio, la frase «il 61% delle donne tedesche non è soddisfatto del proprio aspetto», è più probabile che sia considerata vera rispetto alla frase «il 39% delle donne tedesche è soddisfatto del proprio aspetto». Inoltre, le negazioni si sono rivelate una forza trainante molto forte: "Non soddisfatto" ha più impatto di "insoddisfatto".

Chiavi di lettura - Gli esperti suggeriscono un paio di chiavi di lettura per spiegare perché ciò avviene. In primis, una dichiarazione negativa allarga la gamma di stati possibili e questo la rende in apparenza maggiormente plausibile. In poche parole: ci sono più modi in cui una persona può essere insoddisfatta rispetto ai modi in cui può essere soddisfatta.

In secondo luogo, le affermazioni negative lasciano più spazio all'interpretazione. A volte quindi, "piuttosto" o "poco soddisfatto" può essere assegnato alla categoria "insoddisfatto".

A livello generale, i ricercatori sono invece ancora perplessi riguardo all'origine di tale meccanismo. Essa potrebbe però risiedere nell'evoluzione: quando c'è un segnale d'allarme è meglio scappare una volta di troppo che una volta di meno.

Secondo Jaffé, citata nella nota, potrebbe anche essere che "siamo abituati ai messaggi negativi, mentre quelli positivi sono più rapidamente sospettati di essere manipolati". Secondo i due autori dello studio sarebbe ora interessante indagare e scoprire se i risultati ottenuti possono essere generalizzati per diverse lingue.

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COMMENTI
 

Don Quijote 2 anni fa su tio
Spettabile redazione, era offensivo o forse cozza contro la propaganda il post cancellato dove dicevo che: ha un'efetto diverso ripetere tutti i giorni i numeri assoluti di contagi, morti e quant'altro da inizio pandemia piuttosto che dividerli per anni? È l'evidenza, perché occultare dissimulatamente il trend positivo? Già dobbiamo passare la censura di certi vocaboli corretti nel contesto ma offensivi in un altro, se poi i commenti devono essere di vostro gradimento mi chiedo il senso del blog. Grazie comunque per lo spazio concesso in questi anni e arrivederci.

lollo68 2 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Ci sono dei miei commenti che ho potuto visualizzare il giorno dopo. A quel punto ci sono nuovi articoli e la nostra reazione non viene più letta.

Don Quijote 2 anni fa su tio
Questo chiarisce perché tutti i giorni ci martellano con lo slogan "no vax", oppure continuano a riprendere i numeri assoluti di contagi, morti e quant'altro da inizio pandemia.Scrivere due volte al giorno che in Ticino sono morte 1'050 persone ha un'efetto diverso dal dire che 1'000 sono morte nel 2020 e 50 nel 2021.

Blobloblo 2 anni fa su tio
In effetti come tutte le notizie sul Covid
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