Cerca e trova immobili

VAUDVaud fa la voce grossa dopo i disagi al traffico ferroviario

23.11.21 - 19:02
Il cantone romando chiede alla Confederazione di correre ai ripari dopo il recente cedimento avvenuto a Tolochenaz.
Twitter
Fonte ats
Vaud fa la voce grossa dopo i disagi al traffico ferroviario
Il cantone romando chiede alla Confederazione di correre ai ripari dopo il recente cedimento avvenuto a Tolochenaz.
Per le autorità vodesi i fatti del 9 novembre dimostrano «la fragilità» dell'asse che collega Losanna a Ginevra. «Berna valuti la costruzione di una tratta alternativa alla linea storica».

LOSANNA - Il recente cedimento di terreno a Tolochenaz (VD), che ha imposto per due giorni la chiusura totale della linea ferroviaria Losanna-Ginevra, ha indotto le autorità a muoversi rapidamente per evitare che un disagio simile ricapiti. Oggi il Gran Consiglio vodese ha votato una risoluzione per reclamare a Berna il finanziamento di un rafforzamento della tratta in questione.

Il Parlamento cantonale si è mostrato unito nel sostegno al testo della deputata Florence Bettschart-Narbel (PLR). La risoluzione incarica il Consiglio di Stato di chiedere alla Confederazione d'iscrivere nella sua pianificazione ferroviaria per il 2035 la costruzione di una tratta alternativa alla linea storica.

Quanto accaduto a Tolochenaz il 9 novembre e le conseguenti gravi perturbazioni al traffico mostrano «la fragilità» di questo asse «capitale», ha affermato la verde Rebecca Joly. Come i suoi colleghi, anche lei ha sottolineato che negli ultimi anni la rete ferroviaria romanda ha sofferto di una «mancanza d'investimenti». L'Arco lemanico è stato sfavorito in confronto ad altre regioni del Paese, come ad esempio quella di Zurigo, ha protestato Jean Tschopp (PS), aggiungendo che una nuova linea è necessaria «il più presto possibile».

Alla consigliera di Stato Nuria Gorrite è stato anche domandato se il Cantone non potesse anticipare i miliardi di franchi che servono a questo scopo, senza attendere la decisione del governo federale. La titolare del Dipartimento delle infrastrutture ha però risposto picche, spiegando che il Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF) esclude questa possibilità, così da non privilegiare i più ricchi: il denaro sborsato sarebbe di conseguenza a fondo perso.

Gorrite ha comunque applaudito la risoluzione, considerando una buona idea «battere il ferro quando è ancora caldo». Tuttavia, a suo giudizio i cantoni romandi dovrebbero allearsi per vincere la lotta dell'accesso ai finanziamenti, cosa che in Svizzera tedesca riesce molto bene.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE