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VALLESELa famiglia arcobaleno che non ha diritto al ticket per famiglie

21.10.21 - 19:44
L'esperienza di due papà dai Paesi Bassi agli impianti di risalita dell'Aletsch Arena, in Vallese
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La famiglia arcobaleno che non ha diritto al ticket per famiglie
L'esperienza di due papà dai Paesi Bassi agli impianti di risalita dell'Aletsch Arena, in Vallese

FIESCH - «I ticket per famiglie sono destinati soltanto alle famiglie tradizionali, quindi famiglie con una madre e un padre». Questo è quanto è stato detto, martedì, a una famiglia arcobaleno proveniente dai Paesi Bassi che intendeva trascorrere la giornata sulle montagne vallesane. Lo racconta su Facebook Benjamin S.* che con suo marito e le due figlie si era presentato alla cassa degli impianti dell'Aletsch Arena per recarsi sull'Heggishorn.

La donna allo sportello non aveva però nessuna intenzione di vendere loro il biglietto per famiglie. «Non mi era mai stato detto in modo così diretto che la mia famiglie fosse inferiore soltanto perché siamo due uomini» scrive il 44enne. «Le nostre figlie erano in lacrime. Io ero e sono molto arrabbiato». La vicenda si è poi risolta per il meglio grazie all'intervento di altri visitatori che si trovavano in fila alla cassa e a diverse chiamate al responsabile dell'impianto. «Il tutto è durato oltre mezz'ora». La famiglia ha poi ricevuto il biglietto.

Fatto sta che la coppia si è sentita discriminata. «Fortunatamente mi è capitato raramente di vivere una situazione discriminatoria del genere» spiega a 20 Minuten. L'esperienza vissuta all'impianto di risalita dell'Aletsch Arena lo ha profondamente deluso: è la dimostrazione che la strada verso l'inclusione è ancora lunga, nonostante i cittadini svizzeri abbiano detto “sì” al Matrimonio per tutti. «Purtroppo a volte si torna indietro».

Dalle colonne della Walliser Bote, che ha riferito per prima della vicenda avvenuta alla famiglia proveniente dai Paesi Bassi, si è espressa anche Alessandra Zenklusen, co-presidente dell'associazione Queer Wallis: «Sono senza parole e profondamente rattristata». Zenklusen ritiene che l'atteggiamento della dipendente sia inaccettabile: «È discriminatorio che una famiglia venga respinta, soltanto perché non corrisponde al proprio concetto di famiglia tradizionale».

Le scuse del CEO - Nel frattempo a Benjamin S. e alla sua famiglia sono giunte le scuse delle Aletsch Bahnen: «Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto» ha scritto il CEO Valentin König in un post pubblicato sui social media. Tutti gli ospiti sono i benvenuti, «anche le famiglie arcobaleno, naturalmente». König ha anche contattato telefonicamente il 44enne. «Ha chiaramente preso le distanze da quanto successo, mi è sembrato autentico. Pe me la faccenda ora è chiusa» afferma Benjamin S.

*Nome noto alla redazione

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