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SVIZZERARestrizioni alla frontiera, poche centinaia di persone testate si annunciano ai cantoni

02.10.21 - 08:01
Le nuove regole sono in vigore dallo scorso 20 settembre. In una settimana compilati 400'000 moduli d'entrata
20min/Vanessa Lam
Restrizioni alla frontiera, poche centinaia di persone testate si annunciano ai cantoni
Le nuove regole sono in vigore dallo scorso 20 settembre. In una settimana compilati 400'000 moduli d'entrata

BERNA - L'ingresso in Svizzera è attualmente possibile soltanto col certificato Covid e compilando un modulo d'entrata (a meno che si arrivi da una regione di confine o si sia in transito). È così dallo scorso 20 settembre, a seguito della decisione del Consiglio federale d'introdurre nuove restrizioni alla frontiera per evitare l'importazione del coronavirus dall'estero.

Pertanto, chi non è vaccinato o guarito dal Covid, da poco più di dieci giorni deve effettuare un test (antigenico o PCR) prima di entrare nel nostro paese. E un secondo esame tra il quarto e il settimo giorno dopo l'arrivo in Svizzera. Una misura, questa, che spingerebbe i non vaccinati a rinunciare ai viaggi all'estero.

Lo scrive oggi la NZZ, che sulla questione ha interpellato vari cantoni, che si occupano di controllare i moduli compilati proprio dalle persone che sottostanno all'obbligo di test.

Il cosiddetto modulo PLF (Passenger Locator Form), anch'esso obbligatorio dallo scorso 20 settembre, durante la prima settimana è stato compilato complessivamente da oltre 400'000 viaggiatori. È comunque ancora presto per tracciare un bilancio del provvedimento, come fa sapere un portavoce dell'Ufficio federale della sanità pubblica interpellato dalla testata zurighese.

Quattrocentomila sono tutti i moduli, quindi quelli compilati sia da vaccinati e guariti sia da testati. Soltanto quelli dei testati vengono però inoltrati alle autorità cantonali per i relativi controlli. E - sempre secondo le informazioni raccolte dalla NZZ - si tratta al momento di poche centinaia di esemplari.

Per quanto riguarda la verifica del secondo test, in genere i cantoni procedono soprattutto a campione. Ma Zugo, per esempio, effettua controlli su tutte le persone che sottostanno all'obbligo di test all'entrata in Svizzera: sinora quattro persone non si sono fatte vive e non hanno presentato il risultato del secondo esame. Nei loro confronti sarà avviata una procedura penale.

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