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SVIZZERAL'obbligo del test non piace a chi lavora nel settore sanitario

29.07.21 - 14:34
Non c'è unanimità tra chi lavora negli ospedali per quanto riguarda i test obbligatori
Tamedia (immagine illustrativa)
Fonte ATS
L'obbligo del test non piace a chi lavora nel settore sanitario
Non c'è unanimità tra chi lavora negli ospedali per quanto riguarda i test obbligatori

BERNA  - L'associazione degli ospedali H+ e quella delle organizzazioni di aiuto a domicilio (Spitex), contrariamente ai cantoni, non si oppongono ad un eventuale obbligo di test Covid per il personale sanitario non vaccinato. Tuttavia, un tale obbligo significherebbe costi più elevati, non coperti dalle tariffe attuali.

Il finanziamento di questi "compiti supplementari" deve quindi essere chiarito in anticipo, scrive H+ in risposta a una richiesta dell'agenzia di stampa Keystone-ATS. Questo vale anche nel caso in cui i visitatori di ospedali e cliniche debbano far controllare il certificato Covid o i test.

Spitex è favorevole ai test obbligatori. Ci sono già organizzazioni di aiuto a domicilio che testano ripetutamente il loro personale non vaccinato, ad esempio nel canton Grigioni. La competenza per decretare un tale obbligo è dei cantoni e Spitex, in qualità di organizzazione mantello, accoglierebbe con favore una regolamentazione uniforme in tutta la Svizzera.

I cantoni invece sono riluttanti ad assumersi l'impegno per i test obbligatori "al momento", scrive la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della Sanità (CDS). Gli operatori sanitari che non sono stati vaccinati e non hanno mai fatto il Covid dovrebbero essere testati regolarmente, afferma la CDS precisando che considera un dovere dei datori di lavoro fornire test regolari, soprattutto nelle case di cura. La Conferenza intende continuare a fare affidamento sulla vaccinazione volontaria, poiché ritiene che questo sia il modo migliore per garantire la protezione nel sistema sanitario. I non vaccinati devono essere convinti illustrando il bilancio positivo fra benefici e rischi.

In una conferenza telefonica con i rappresentanti cantonali, il ministro della sanità Alain Berset ha raccomandato "urgentemente" di introdurre test e certificazioni obbligatori negli ospedali, nelle case di cura, nelle strutture di assistenza e in quelle di aiuto a domicilio. I cantoni dovranno prendere nelle prossime settimane misure di loro competenza per proteggere soprattutto i bambini, gli adolescenti e le persone particolarmente vulnerabili. Dovrebbero pure continuare a promuovere campagne di vaccinazione e rendere l'accesso ai principi attivi "il più facile possibile".

Sia la CDS che H+ sottolineano che il tasso di vaccinazione nel sistema sanitario è già relativamente avanzato. La propensione alla vaccinazione - sottolineano - è molto più alta rispetto alle campagne contro l'influenza, soprattutto tra coloro che sono in contatto diretto con i pazienti di Covid-19.

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