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GIURAL'altra faccia del maltempo, le foreste si riprendono dopo anni di estati secche

29.07.21 - 10:33
Nel canton Giura si esulta per la meteo di quest'anno che porta una «tregua benvenuta» a faggete e abeti.
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Fonte ats
L'altra faccia del maltempo, le foreste si riprendono dopo anni di estati secche
Nel canton Giura si esulta per la meteo di quest'anno che porta una «tregua benvenuta» a faggete e abeti.

SAINT-URSANNE - Le forti piogge delle ultime settimane hanno portato un po' di sollievo alle foreste del Giura, in particolare le faggete, minacciate a causa dei sempre più frequenti periodi di siccità.

Due anni fa, il Cantone manifestava allarme per il deperimento del faggio e considerava addirittura la situazione come una «catastrofe forestale» ai sensi del diritto federale. I danni ai boschi, in particolare nell'Ajoie, regione settentrionale del Giura, erano legati all'eccezionale siccità del 2018.

Attualmente la situazione è molto migliore. «Siamo piuttosto contenti per questa meteorologia, che offre una tregua benvenuta», dice a Keystone-ATS Mélanie Oriet, responsabile del settore foreste e pericoli naturali all'Ufficio dell'ambiente del Canton Giura. «Gli alberi, e in particolare i loro sistemi radicali, possono recuperare».

Le piante non hanno bisogno di attingere alle loro riserve. Possono al contrario crearne un po' e disporranno anche di un certo margine se dovessero verificarsi nuovi periodi di siccità.

Maltempo frena bostrico abete rosso - Anche un'altra minaccia per le foreste giurassiane sembra essere almeno temporaneamente arginata, quella legata alle proliferazioni del bostrico dell'abete rosso. Un tempo fresco e umido ha un impatto negativo su questi coleotteri: «Volano meno e si riproducono meno, con l'effetto che ci sono meno focolai recenti», spiega Oriet.

La meteorologia secca e calda dell'estate 2018 a basse quote in Svizzera aveva permesso all'Ips typographus (così lo battezzò Linneo), detto anche bostrico tipografo, di avere tre generazioni, invece delle consuete due, come avevano rilevato i ricercatori dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL).

L'insetto attacca e si riproduce nel legno - pressoché esclusivamente di abete rosso - malato o già morto, ad esempio alberi caduti, ceppi o tronchi tagliati. «Gli alberi sani, con la resina, in genere si difendono dal coleottero», aveva spiegato a Keystone-ATS Beat Wermelinger, del WSL. La siccità però indebolisce le piante e riduce le loro capacità di protezione.

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