Cerca e trova immobili

BERNAVacanzieri e Covid, non c’è da fidarsi della copertura pandemica

29.06.21 - 13:03
Molte compagnie hanno ampliato le condizioni assicurative includendo fattori come epidemie e pandemie.
deposit
Vacanzieri e Covid, non c’è da fidarsi della copertura pandemica
Molte compagnie hanno ampliato le condizioni assicurative includendo fattori come epidemie e pandemie.
Ma chi pensa che in questo modo sia tutto risolto si sbaglia di grosso.

BERNA - Grazie a campagne vaccinali su larga scala molti paesi stanno allentando le misure anti-Covid. Giusto in tempo per le vacanze estive. Che per molti saranno all'estero.

Ma occorre fare attenzione: quando si parla di coronavirus, tra le coperture delle assicurazioni viaggi ci sono grandi differenze.

Questo è quanto emerge da un’analisi del portale di confronti online comparis.ch. L’unica costante fra i 13 assicuratori in esame è la copertura delle spese di viaggio in caso di annullamento per Covid.

Primo ostacolo: amici o parenti ammalati e quarantena - Già per chi ha avuto contatti ravvicinati con persone che hanno contratto il Covid non c’è una prassi unitaria. In situazioni del genere, chi è assicurato con AXA o Vaudoise non può contare su un rimborso delle spese di viaggio. Se poi il medico ha ordinato la quarantena per un assicurato, 3 compagnie si rifiutano di assumersi i costi: AXA, la Mobiliare e Vaudoise.

«Molte assicurazioni viaggi hanno modificato le loro condizioni per il coronavirus. Ma gli assicurati non dovrebbero scegliere a occhi chiusi una copertura generica. Il diavolo si nasconde infatti nei dettagli», avverte Felix Schneuwly, esperto Comparis in sanità.

In vacanza nonostante il lockdown - In caso di lockdown, poi, molti vacanzieri non possono contare sull’appoggio della loro assicurazione. Tra le compagnie analizzate infatti, 12 non coprono l’annullamento del viaggio se, una volta prenotato, la meta delle ferie si trova in una regione interessata da lockdown o coprifuoco – vale a dire se è possibile ricevere vitto e alloggio in albergo e la gastronomia all’aperto è in funzione mentre luoghi di cultura e strutture per il tempo libero sono chiuse e il commercio al dettaglio subisce limitazioni. Zurich non fornisce indicazioni generali al riguardo. Chi non può più annullare il viaggio ha quindi due possibilità: andare lo stesso in vacanza nonostante le restrizioni o inghiottire il boccone amaro e rinunciare a qualsiasi indennità.

Se invece è in vigore un coprifuoco parziale o totale e i ristoranti al di fuori dell’hotel sono chiusi, solo con Baloise e TCS i viaggiatori sono più fortunati. Le due compagnie, infatti, coprono le spese di viaggio in caso di annullamento. Nemmeno per questo scenario Zurich fornisce indicazioni generali. Anche Helvetia e Vaudoise non hanno politiche ben definite per i casi di lockdown con coprifuoco totale e parziale.

Nel peggiore dei casi, quindi, la vacanza dovrà limitarsi al perimetro dell’albergo. «È proprio per queste limitazioni nelle coperture che prima di scegliere una vacanza conviene verificare se l’assicurazione consente di cancellare gratuitamente la prenotazione con breve preavviso», consiglia Schneuwly.

Rischio spese aggiuntive per il viaggio di ritorno - La situazione può farsi spiacevole anche nel caso in cui a complicare il viaggio di ritorno subentrino limitazioni di viaggio impreviste: ad esempio se la destinazione viene inserita nella lista dell’UFSP dei paesi con obbligo di quarantena, se vengono chiuse le frontiere o se nel luogo delle vacanze viene introdotto un lockdown. In circostanze del genere, l’atteggiamento di AXA, Hanse Merkur, la Mobiliare e Vaudoise è durissimo: se non c’è un terzo che paga (per esempio l’organizzatore del viaggio), i vacanzieri devono pagare le spese aggiuntive di tasca propria.

L’ATA non offre indicazioni generali sul tema. Allianz ed Elvia pagano solo se per la persona assicurata viene prescritta la quarantena. Danno prova di una maggiore generosità unicamente Baloise, ERV, Helvetia, Smile Direct, il TCS e Zurich. Anche per queste compagnie comunque valgono determinate condizioni, indicate tra le clausole scritte in piccolo.

Niente scuse per chi non ha un certificato Covid riconosciuto ufficialmente - Prima di andare all’estero è bene pensare al riconoscimento del proprio certificato Covid. Solo Baloise, Helvetia, il TCS e Zurich si assumono le spese se il viaggio è stato annullato per via di un certificato non riconosciuto. «Chi vuole andare in vacanza all’estero, prima di prenotare deve assolutamente informarsi tramite il sito del DFAE o del Ministero dell’Interno locale sulle disposizioni in materia di entrata nel paese», raccomanda Schneuwly.

Grandi differenze di prezzi e prestazioni tra le assicurazioni viaggi annuali - In fin dei conti, l’importante è scegliere l’assicurazione giusta. Per le famiglie e per chi ogni anno fa più di due viaggi all’estero, soprattutto in aereo, una soluzione conveniente è un’assicurazione viaggi annuale. La forchetta dei prezzi offerti dalle compagnie che ha analizzato Comparis per un’assicurazione di base con copertura mondiale è di 57 franchi: dalla più conveniente, l’Helvetia (82.40 franchi), alla più costosa, il TCS Libretto ETI (139 franchi). Nella scelta della polizza conviene valutare le prestazioni di cui si ha bisogno. Il pacchetto dell’Helvetia, ad esempio, è limitato alle semplici prestazioni di base: annullamento e servizio di assistenza. L’offerta basic del TCS, invece, oltre ai costi di annullamento e all’assistenza alle persone include anche la protezione giuridica per i viaggi all’estero, soccorso stradale, rimborso dei biglietti, assunzione/riduzione della franchigia per veicoli a noleggio, spese di cura e bagagli.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

egi47 2 anni fa su tio
In questi casi fanno bene le assicurazioni a rifiutare di pagare. Il rischio lo vuoi correre quindi devi essere pronto a pagarti le spese, in fin dei conti le assicurazioni pagano con i soldi degli affiliati ed é giusto che non paghino tutti per degli incoscienti.

Leonardo-P 2 anni fa su tio
Risposta a egi47
Peccato che le modifiche ai contratti avvengano unilateralmente e post stipula. Sarebbe facile per tutti modificare i contratti a proprio tornaconto e soprattutto per risparmiare sempre più. Allora vuol dire che anche ai contraenti dovrà essere concesso di modificare unilateralmente il costo dell’assicurazione con il pagamento di una somma minore. Se è il far west che lei desidera, bene, allora vuol dire che manca veramente poco alla realizzazione. Se per degli incoscienti non devono pagare tutti, altrettanto per dei sciacalli non deve pagare nessuno.
NOTIZIE PIÙ LETTE