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ARGOVIAIn Argovia un medico vende vaccini (carissimi) ai governi

25.04.21 - 23:38
Il caso sollevato dal SonntagsBlick e dalla tv tedesca ZDF. La magistratura italiana ha aperto un'inchiesta
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In Argovia un medico vende vaccini (carissimi) ai governi
Il caso sollevato dal SonntagsBlick e dalla tv tedesca ZDF. La magistratura italiana ha aperto un'inchiesta

AARAU - Un medico registrato nel canton Argovia ha offerto ai governi vaccini corona a prezzi enormemente gonfiati, secondo "SonntagsBlick". La Libia ha ordinato sei milioni di dosi di AstraZeneca al 51enne, un milione la Repubblica Dominicana, 600.000 Barbados, mezzo milione Bosnia ed Erzegovina. E la Slovacchia voleva ordinare un milione di dosi di Pfizer/BioNTech.

Secondo il domenicale, il medico - cittadino tedesco - è autorizzato a operare anche nei cantoni di Berna e Lucerna. Ha avuto per anni uno studio medico privato e offre tuttora appuntamenti in Svizzera. Dietro questa attività di facciata, avrebbe costruito una «rete aziendale opaca» che si estende fino a Mosca, scrive il Sonntagsblick.

Del caso si è occupata anche la trasmissione televisiva Frontal 21 dell'emittente tedesca ZDF. I giornalisti hanno incontrato con una telecamera nascosta il medico, che ha rilasciato dichiarazioni compromettenti. «AstraZeneca, Biontech? Nessun problema» ha assicurato ai (finti) potenziali acquirenti.

I vaccini gonfiati proverrebbero da Akers Nanotechnology, un'azienda americana che afferma di essere un partner commerciale di AstraZeneca. «Attualmente stiamo negoziando con tutti i potenziali produttori su quantità, prezzi e date di consegna per i loro vaccini Covid» ha dichiarato la società al SonntagsBlick. AstraZeneca afferma invece di fornire vaccini esclusivamente ai governi nazionali.

Da ultimo anche la magistratura italiana si è interessata alla vicenda. In Umbria la Procura sta indagando su un collaboratore del medico: si sarebbe spacciato per un rappresentante di AstraZeneca e avrebbe offerto dosi di vaccino al governo regionale. Il pubblico ministero responsabile dell'incarto è - scrive il domenicale - è convinto che i rivenditori siano una rete internazionale che dispone effettivamente di vaccini. 

Anche all'UFSP sarebbero state offerte forniture di vaccino provenienti da «fonti dubbie». L'Ufficio federale di sanità pubblica non ha però indicato al SonntagsBlick di quante dosi si trattasse.

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