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SVIZZERACondanna per l'ex presidente della Lega hockey

16.03.21 - 17:18
L'avvocato bernese Franz A. Zölch è stato ritenuto colpevole di truffa per mestiere.
Keystone (archivio)
Ai tempi in cui era presidente della Lega nazionale di hockey.
Ai tempi in cui era presidente della Lega nazionale di hockey.
Fonte ats
Condanna per l'ex presidente della Lega hockey
L'avvocato bernese Franz A. Zölch è stato ritenuto colpevole di truffa per mestiere.
Il 70enne è stato condannato a trenta mesi di carcere, diciotto dei quali sospesi con la condizionale.

BERNA - L'avvocato bernese Franz A. Zölch, già presidente della Lega nazionale di hockey dal 1995 al 2006 e fino al 2005 marito di una consigliera di Stato, è stato condannato dal Tribunale regionale di Berna a 30 mesi di carcere - in parte sospesi - per truffa per mestiere.

Dei 30 mesi di carcere, 18 sono sospesi per tre anni con la condizionale, è stato comunicato oggi nel corso della pubblicazione della sentenza.

La corte vede come fatto che Zölch ha ripetutamente chiesto prestiti fino a cinque o sei cifre ad amici e conoscenti con l'intenzione di arricchirsi illegalmente, rilasciando false dichiarazioni sulla sua situazione patrimoniale. Non ha detto, ad esempio, che contro di lui erano in corso precetti esecutivi.

Il 70enne imputato, che è stato un »giurista dei media¢ noto a livello nazionale e anche brigadiere nell'esercito svizzero, è l'ex marito di Elisabeth Zölch, consigliera nazionale dal 1987 al 1994, poi per tre legislature consigliera di Stato bernese, prima donna dell'UDC a entrare in un esecutivo cantonale. Nel 2000 era stata anche avanzata la sua candidatura alla successione di Adolf Ogi in Consiglio federale, ma l'interessata aveva poi rinunciato. I due avevano divorziato nel 2005 e negli anni successivi erano cominciati i problemi finanziari, finiti sulla stampa dal 2008.

La procura aveva chiesto una detenzione di 56 mesi, ma l'imputato è stato assolto in alcuni punti, mentre la difesa domandava l'assoluzione, sostenendo che Zölch fosse convinto di poter restituire i soldi. Quest'ultima versione è stata però respinta dal tribunale.

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