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SVIZZERAUna recluta su tre ha mancato il test d'entrata

03.03.21 - 08:02
Circa 5'000 giovani hanno trascorso le prime tre settimane di scuola reclute in homeworking.
Keystone
Fonte 20Minuten
Una recluta su tre ha mancato il test d'entrata
Circa 5'000 giovani hanno trascorso le prime tre settimane di scuola reclute in homeworking.
Giunti in caserma, il 30% di loro ha bocciato il test di valutazione. Ma l'esercito è comunque soddisfatto.

BERNA - Confrontato all'emergenza coronavirus, anche l'esercito svizzero si era dovuto innovare. Lo scorso 18 gennaio, 5'000 coscritti (su un totale di 12'000) avevano dovuto cominciare ad assolvere i propri doveri militari da casa, con un addestramento in homeworking della durata di tre settimane. L'8 febbraio, questi giovani hanno potuto finalmente trasferirsi nelle rispettive caserme, dove sono stati sottoposti a un test per valutare se il loro addestramento era stato svolto correttamente. Nel loro programma avevano infatti 6 ore di lezioni giornaliere via computer e 4 ore di sport a settimana. Tra le nozioni da apprendere: annunciarsi correttamente a un superiore, conoscere i gradi e imparare le diverse parti dell'arma personale.

Quando è stata lanciata la piattaforma di e-learning militare - ricordiamo - il sistema funzionava a singhiozzo. Ma sembra che alcune reclute abbiano confuso il telelavoro con il relax. Insomma, avrebbero dovuto essere più diligenti. Il verdetto: una recluta su tre non ha superato l'esame al momento dell'arrivo in caserma.

Corsi aggiuntivi per 3 reclute su 10 - L'esercito segnala infatti che «il 70% delle reclute in homeworking ha superato i test dopo le tre settimane di addestramento in rete. Il restante 30% dovrà rimettersi a studiare per raggiungere un livello di conoscenze sufficiente». Sono i comandanti delle varie scuole che definiranno come sarà fatto questo aggiornamento. «Questi corsi aggiuntivi non devono essere intesi come una punizione, ma come un'opportunità per consolidare quanto appreso».

Esercito soddisfatto - Questo e-learning di base è stato un primo tentativo, il cui risultato viene giudicato soddisfacente dall'esercito. «Dobbiamo considerare il fatto che non tutte le reclute hanno gli stessi interessi e le stesse conoscenze. Anche il loro livello d'istruzione è molto diverso», precisa un portavoce interpellato da 20 Minuten. Il quale aggiunge che per alcuni imparare la materia richiesta in modo autonomo è stato facile, ma per altri ha rappresentato uno sforzo significativo.

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