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SVIZZERAAnche i media online riceveranno dei contributi

02.03.21 - 17:02
Il plenum ha deciso di fissare al 60% del giro d'affari la percentuale massima del contributo
Deposit - foto d'archivio
Fonte ats
Anche i media online riceveranno dei contributi
Il plenum ha deciso di fissare al 60% del giro d'affari la percentuale massima del contributo
Jon Pult: «Non occuparsi di questi nuovi tipi di media sarebbe una grave negligenza». Sommaruga: «Sarebbe difficile spiegare ai lettori che il cartaceo è sostenuto e l'online no».

BERNA - I media online vanno sostenuti mediante 30 milioni di contributi federali e un importo di 120 milioni di franchi va destinato al finanziamento indiretto della stampa. Dopo un dibattito durato oltre cinque ore, il Consiglio nazionale ha adottato la nuova legge in materia per 111 voti a 67 e 17 astensioni.

I media devono far fronte a cambiamenti strutturali, con in particolare un dimezzamento degli introiti pubblicitari, e gli aiuti devono permettere di attraversare questo periodo, ha rilevato la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Come detto, i deputati si sono espressi in favore di un contributo federale di 30 milioni all'anno per i media elettronici. Lo scorso autunno il plenum aveva rinviato il progetto in commissione proprio allo scopo di integrare tale tema nella nuova legge.

Non occuparsi di questi nuovi tipi di media sarebbe una grave negligenza, ha sottolineato Jon Pult (PS/GR). Sarebbe inoltre difficile spiegare ai lettori che quando sfogliano un giornale cartaceo questo è sostenuto, mentre ciò non avviene quando leggono un articolo online, ha aggiunto la ministra della comunicazione.

Per la maggioranza della Camera del popolo, i media online devono finanziarsi però il più possibile sul mercato e non dipendere sul lungo termine da sovvenzioni, ha spiegato l'altro relatore commissionale Philipp Kutter (Centro/ZH). Il plenum ha quindi deciso di fissare al 60% del giro d'affari la percentuale massima del contributo.

Una minoranza di sinistra ha invece proposto invano di fissare la quota massima all'80%, volendosi così adeguare al Consiglio federale e al Consiglio degli Stati. A suo avviso, mentre i grandi editori possono già beneficiare di aiuti indiretti, i piccoli gruppi mediatici potranno produrre contenuti online soltanto con una percentuale più elevata.

Con 112 voti a 79 e 4 astenuti, la Camera del popolo si è inoltre espressa a favore del mantenimento della cosiddetta clausola holding allo scopo di evitare una concentrazione ancora più forte dei media. In questo caso, la destra si è opposta invano, ritenendo che le grandi imprese mediatiche propongono diverse offerte online e contribuiscono già alla diversità, con svariate redazioni regionali.

Il pacchetto di aiuti - che ha una durata limitata di 5 anni sia per la promozione indiretta della stampa che per l'intera legge sulla promozione dei media online - torna dunque ora agli Stati.

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