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SVIZZERA«Le chiusure ci costano 6 milioni ogni ora»

27.01.21 - 08:00
Il presidente dell'Udc Marco Chiesa in pressing sul governo. Dai vaccini alla protezione degli anziani: «Troppi errori»
tipress
«Le chiusure ci costano 6 milioni ogni ora»
Il presidente dell'Udc Marco Chiesa in pressing sul governo. Dai vaccini alla protezione degli anziani: «Troppi errori»
Il ticinese boccia l'Ufsp su tutta la linea, e punta il dito contro Berset: «Il lockdown risolve il problema solo temporaneamente. E mette a rischio posti di lavoro e il benessere complessivo della popolazione».

LUGANO/BERNA - I lockdown scaldano gli animi, si sa. E nelle ultime settimane l'animo di Marco Chiesa si è acceso più del solito. Il presidente dell'Udc ha alzato i toni anche con il ministro Alain Berset, in un recente incontro: «Le misure adottate e la loro comunicazione in questa seconda ondata - afferma senza giri di parole - sono confuse e poco trasparenti». 

Come vanno i rapporti con Berset? 
«C'è rispetto dei reciproci ruoli. Ma non posso nascondere la mia delusione. Sono emerse importanti criticità, che meritavano un confronto schietto». 

Ad esempio?
«Non si è stati in grado di formulare un concetto di protezione dei gruppi a rischio. Abbiamo assistito al flop del contact-tracing. Si sono chiusi i ristoranti con piani di sicurezza ma si sono lasciati circolare mezzi pubblici affollati. Senza dimenticare il siparietto sulle mascherine, bollate in un primo momento come inutili». 

La campagna vaccinale, almeno, è un dato positivo. 
«Non direi. Solo settimana scorsa, Berset se l'è presa personalmente con i cantoni "lenti" nel vaccinare. Adesso comunica che mancano le seconde dosi. Possiamo attenderci di più dalla Svizzera senza paragonarci per forza a Israele che ha vaccinato quasi il 40% della popolazione contro il nostro 2%».

Il semi-lockdown in compenso ha frenato i contagi. 
«Le misure drastiche possono essere efficaci a breve termine, a lungo termine - come diceva Daniel Koch – è tutt’altro che chiaro, basta dare un occhio ad altri Paesi. Di certo, stiamo pagando tutti un prezzo enorme. Dal punto di vista sociale e psicologico, oltre che in termini di posti di lavoro».

C'è chi accusa la destra di mettere l'economia al primo posto. 
«Al primo posto viene la salute. Non si discute. Ma il lockdown non è l'unica soluzione: ci sono possibilità tecniche come i test rapidi, un contact tracing funzionante e la telemedicina, che ha dato degli ottimi risultati in Ticino. Oltre ai controlli alle frontiere». 

A proposito di Ticino. Come valuta l'operato del Consiglio di Stato?
«Il Canton Ticino si è mosso bene durante la prima ondata pandemica. Ha fatto valere le sue ragioni ed è intervenuto quando lo ha ritenuto necessario anche contrapponendosi a Berset. Ora la palla però è pressoché completamente nel campo della Confederazione. E ne dobbiamo solo prendere atto, purtroppo». 

C'è stato un processo di consultazione. 
«Le consultazioni sono diventate degli esercizi alibi. I Cantoni non vengono ascoltati, neppure di fronte a una maggioranza chiara. È demotivante, immagino non solo per me: le decisioni del Consiglio federale si possono leggere su alcuni media, sempre gli stessi, ancor prima della seduta di governo e neppure a consultazioni concluse». 

Diceva delle frontiere: di recente ha firmato una lettera con tutti gli altri presidenti di partito, per chiedere più controlli.
«Non è certo sorprendente la mia posizione ma quella dei colleghi. Mi fa piacere che questa rivendicazione di lungo corso da parte dell’UDC si sia trasformata in un intento comune. Nessun Paese oggi prende alla leggera la diffusione della pandemia tra Stati. In particolare perché alcuni di essi sono nuovamente sotto pressione malgrado le chiusure ordinate e prolungate. È ragionevole, anzi doveroso, che anche la Svizzera, che sta vivendo una diminuzione dei casi, metta in atto le precauzioni che ritiene necessarie per la salute dei propri cittadini».

Tornando all'economia: le imprese invocano aiuti. 
«La Confederazione ha finora agito rapidamente, con interventi importanti. È giusto: chi comanda, paga. A breve sarà necessario un nuovo credito di una decina di miliardi. Stiamo parlando di 6 milioni di franchi all'ora. E dovranno arrivare in tempi brevi e senza burocrazia».

Basteranno?
«Non dobbiamo farci illusioni. Al termine della pandemia, dovremo affrontare una crisi economica globale probabilmente peggiore di quella del 2008. Si perderanno posti di lavoro. Io credo che la Svizzera abbia i mezzi per uscirne bene. Ma dovranno entrare in gioco investimenti pubblici e privati e, mi si permetta, anche una sana politica di preferenza indigena». 

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COMMENTI
 

Volpino. 3 anni fa su tio
@Pelizza: già, non bisogna dimenticarsi che parecchi milioni di anni fa eravamo ancora con una coda sugli alberi, la vita è costante adattamento.

seo56 3 anni fa su tio
E allora!! La salute vale più di ogni altra cosa

Ale World 3 anni fa su tio
Complimenti Sig. Chiesa per continuare la propaganda populista e retrograda. Propaganda che da anni ha stufato la popolazione svizzera ma che il partito, a carenza di altri argomenti forse troppo onerosi a livello intellettivo, giustifica ora con la pandemia. Togliere le restrizioni interne ma mettere restrizioni al confine? Forse è ora di piantarla di ragionare a visioni nazionaliste e limitate. Non siamo un isola felice circondata dal mare ma viviamo in un Paese multiculturale con forti relazioni con i Paesi che ci circondano. La pandemia non conosce confini! Quegli stessi confini, che il vostro Partito con forza difende, ma che non sono altro che una linea che divide amministrazioni differenti, dal momento in cui a livello culturale, sociale nonché linguistico non abbiamo nulla che ci distingue da coloro che ci circondano. Forse è ora di portare la politica a ragionamenti propri dell‘anno corrente, ossia il 2021 e non il 1940! Per affrontare la Pandemia, occorre un approccio di strategia comune e di cooperazione tra paesi, sopratutto a livello Europeo. Approcci nazionalisti e intellettualmente limitati non portano a nessuna soluzione!

Volpino. 3 anni fa su tio
@Tallos63: in un mondo globalizzato conta la capacità di collaborazione fra gli Stati e l'economia, non l'isolamento. Governi populisti e retrogradi non scrivono la storia di un economia liberale dove tutti hanno una possibilità, vedasi la fallita amministrazione di Trump.

Galium 3 anni fa su tio
Risposta a Volpino.
Parole sante!

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a Volpino.
Ma guarda, penso che Talos63 la pensi come..., nn mi sembra che nel suo commento faccia il tifo x governi populisti e retrogradi.... anzi...

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a joe69
Volevo dire: la pensi come te... (mancava un pezzo 🤣)

Volpino. 3 anni fa su tio
@Fabio Cresta: se fanno morire gli anziani perdono solo tanti voti preziosi e se vogliono portare avanti l'etablishment allo status quo col tempo faranno poi fatica a trovare maggioranze in parlamento.

Talos63 3 anni fa su tio
Certo che quando si avvicinano le votazioni, la campagna elettorale si sente ... lo si nota benissimo quando i partiti diventano tutt’un tratto populisti e si muovono come banderuole pur di impressionare gli elettori 😂😂😂

Volpino. 3 anni fa su tio
Risposta a Talos63
Scusami Talos, ti avevo frainteso.

marco17 3 anni fa su tio
In primavera, Chiesa era in prima linea a criticare il Consiglio federale ma nel senso opposto: si lamentava che non prendesse misure drastiche come aveva già fatto il Ticino. La coerenza non è mai stata il punto forte dei politici.

Volpino. 3 anni fa su tio
Risposta a marco17
Il Ticino purtroppo si muove solo se Berna dà le garanzie economiche, questo si è visto.

pillola rossa 3 anni fa su tio
La povertà non è contagiosa e uccide in una lenta agonia la speranza di una vita degna di essere vissuta

Volpino. 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Per questo che i nostri giovani purtroppo devono cercare la fortuna via da questo posto dimenticato da Dio

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a Volpino.
Tutto il mondo è paese per chi come me non crede in dio

Volpino. 3 anni fa su tio
Intanto non è la prima ed ultima pandemia che ci sarà nei prossimi decenni, meglio preparasi già adesso mentalmente e tecnicamente alle nuove sfide. La nuova economia post Covid-19 sarà la massima dottrina a dettare il mondo globalizzato basato sulla collaborazione invece dell'isolamento. Ma a dire che non ci saranno più lockdown o chiusure delle scuole da parte della politica è una prerogativa che spetta alla Taskforce e non di certo alla politica.

joe69 3 anni fa su tio
Certo, tutti anno fatto errori, ma si può sempre migliorare, cmq bisogna sempre ricordare che ci siamo trovati in una situazione completamente nuova e...a quanto pare, tutto il mondo o quasi è sulla stessa barca, chi più chi meno... Fare critiche dall'altra parte ( o campagna elettorale 😉) è sempre facile, avrei voluto vedere il caro Chiesa come si sarebbe comportato nella gestione della pandemia...

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a joe69
Tutti hanno fatto errori ( maledetto t9 🤪🤣🤣 )
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