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SALVADOR DA BAHIA (BRASILE)La salvezza di Miss Svizzera nelle mani di un uomo d'oro

04.01.21 - 07:00
La donna più bella della Svizzera è senza corona per la crisi e chiede aiuto a Christoph Locher, un vero esperto.
Tipress
La salvezza di Miss Svizzera nelle mani di un uomo d'oro
La donna più bella della Svizzera è senza corona per la crisi e chiede aiuto a Christoph Locher, un vero esperto.

SALVADOR DA BAHIA (BRASILE) - Alla testa di Miss Schweiz Organisation AG per 19 anni, fino al 2012, Christoph Locher è ancora oggi il direttore di maggior successo con 17 titoli assegnati in diretta televisiva fra oltre 200 candidate di un concorso che aveva debuttato nel lontano 1951.

Dal 2019 siamo senza una miss in carica. Che effetto le fa?
«Sono molto dispiaciuto perché Miss Svizzera ha sempre avuto una grande tradizione. Tutto lo showbiz è in crisi per i tagli televisivi, gli sponsor scarseggiano».

Riesce ancora oggi a immaginare un concorso di Miss Svizzera?
«Certo, anche se difficilmente nello stile del passato. La trasmissione televisiva prodotta da SRG Idée Suisse aveva un budget di circa 1 milione di franchi, oggi inaccessibile. Ma posso sicuramente immaginarlo sotto forma di una festa esclusiva con una folta presenza online».

Il Ticino le piace, ha avuto una residenza a Orselina per quasi vent'anni.
«Mi ha sempre affascinato per la bellezza del suo paesaggio e la simpatia dei suoi abitanti. Quella del Lago Maggiore è una regione incantevole».

È per questo che nel 2003 ha allestito il più bello show nella finale di Locarno?
«Non ho mai fatto favoritismi. In questo business ci vuole anche fortuna, talvolta tanta. Daniela Tami della RSI, responsabile della produzione, aveva raggiunto un accordo straordinario con la Sony per portare contemporaneamente sul palco del Fevi fenomeni come Ricky Martin, Gloria Estefan e Blondie. Ricordo che Martin era in promozione del suo nuovo cd a Parigi e atterrò a Milano con il suo jet privato, arrivando a Locarno in limousine. Un colpo straordinario».

La sua corona di Miss Svizzera ha portato fortuna alle ticinesi, vero?
«Melanie Winiger, eletta nel 1996, si è distinta come modella, conduttrice e attrice, lavorando anche all'estero, in Germania e negli Stati Uniti. Christa Rigozzi, incoronata nel 2006, è la Miss Svizzera che firma ancora oggi i migliori contratti di lavoro nella storia del concorso. Melanie e Christa, uniche due ticinesi a raggiungere la vittoria, hanno lasciato una forte impronta nel panorama della manifestazione».

Xenia Tchoumitcheva si è classificata seconda alle spalle di Christa Rigozzi e oggi è pure al top.
«È sicuramente la vice Miss Svizzera di maggior successo di tutti i tempi. Basterebbe un dato, i quasi due milioni di follower che vanta in Instagram. Si dedica a diverse attività e le fa bene. Xenia è una donna di successo».

Lei ha detenuto per anni la licenza di Miss Universo. Che ambiente è?
«Ho lavorato con il management di Donald Trump, che era il coproprietario del marchio insieme a quello di Miss USA e di Miss Teen USA. Trump mi ha sempre rispettato e la nostra collaborazione ha portato buoni risultati in 15 anni, grazie anche allo storico terzo posto della vodese Lauriane Gilliéron nel 2006, che ha dato continuità alla licenza svizzera».

Non le manca questo mondo?
«Forse, ma mi trovo bene nella mia casa di Salvador da Bahia in Brasile. Mi chiedono spesso di tornare ai vertici di Miss Svizzera: potrei farlo da consulente, non me la sentirei di ripartire da zero. Auguro soprattutto al concorso di poter ripartire al più presto».

L'oscuramento televisivo è stato una condanna

Colpi di scena, liti, polemiche, istanza di fallimento. Miss Schweiz Organisation AG è stata pubblicata sul Foglio ufficiale svizzero di commercio come azienda in liquidazione, dopo 69 anni di storia. Miss Universo, l'appuntamento clou, aspetterà invano Miss Svizzera, che mancherà all'appello nel largo novero di chi rappresenta la bellezza nel mondo. Perfino Papa Francesco aveva salutato una miss in Piazza San Pietro tre anni fa, la ticinese Christa Rozzi, regina nel 2006, accolta insieme alla sua famiglia. È venuto a mancare quel patriottismo (che spesso sfoderiamo) per salvare il concorso, che negli anni d'oro aveva raggiunto il 52% di ascolti nella diretta del sabato sera. Nel 2011, l'allora direttore generale di SRG Idée Suisse, Roger de Weck, aveva tolto l'elezione di Miss Svizzera dal palinsesto e la corona ha finito per cadere nell'oblio.

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