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SVIZZERAEtà, invalidità e demenza non sono criteri per il triage dei pazienti

17.12.20 - 16:45
Le linee guida da seguire in caso di carenza di risorse nelle cure intensive sono state attualizzate.
Keystone
Fonte ats
Età, invalidità e demenza non sono criteri per il triage dei pazienti
Le linee guida da seguire in caso di carenza di risorse nelle cure intensive sono state attualizzate.

BERNA - In caso di carenza di risorse nelle cure intensive in Svizzera ci sono nuove linee guida per il triage dei pazienti. La versione aggiornata è stata pubblicata oggi dall'Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) e dalla Società svizzera di medicina intensiva (SSMI). Tra le altre cose, emerge che la Scala della fragilità clinica non deve essere applicata alle persone con disabilità.

Recentemente il Servizio sanitario coordinato della Confederazione (SSC), che è l'organo di coordinamento nazionale, ha elaborato un piano per il coordinamento dei reparti di terapia intensiva a livello nazionale, in modo da poter garantire lo sfruttamento ottimale di tutte le capacità di trattamento medico intensivo su tutto il territorio elvetico.

ASSM e SSMI propongono che sia proprio il SSC ad assumersi il compito di stabilire a partire da quale momento, nella Confederazione, debba ritenersi raggiunta una situazione tale per cui diviene indispensabile applicare decisioni a livello di triage. Si garantirebbe così che prima di arrivare a compiere simili scelte presso singole strutture ospedaliere le risorse disponibili in tutta la Svizzera siano state sfruttate appieno e nel modo più efficace. È bene ricordare che attualmente non si è ancora giunti a una situazione così grave.

Criteri uniformi - I principi medico-etici rimangono determinanti e fintanto che le risorse disponibili sono sufficienti, i pazienti che necessitano di un trattamento di medicina intensiva vengono ricoverati e curati secondo criteri convenzionali, spiegano ASSM e SSMI.

L'obiettivo delle linee guida è tuttavia quello di creare chiarezza e criteri uniformi in tutta la Svizzera, anche sulla base di delle esperienze acquisite nel corso degli ultimi mesi. Una prima versione era stata pubblicata lo scorso marzo, mentre l'ultima - la versione numero 3 - datava inizio novembre, ma alcuni passaggi erano formulati in modo succinto e potevano dare adito a fraintendimenti.

La versione aggiornata 3.1, che risale a oggi, riguardante il «triage dei trattamenti di medicina intensiva in caso di scarsità di risorse» specifica che età, invalidità e demenza non sono criteri ammissibili per le decisioni di triage. Inoltre, «la Scala della fragilità clinica non è validata per misurare la fragilità delle persone disabili, pertanto è irrilevante in questo contesto», si legge nel documento.

Tale precisazione è stata accolta favorevolmente dalle associazioni a difesa delle persone con handicap come "Inclusion Handicap" e "Agile.ch".

La versione aggiornata, di una decina di pagine, descrive particolarmente in dettaglio le procedure e l'applicazione delle misure: fasi, criteri e decisioni a livello di triage, nonché il processo decisionale. Le raccomandazioni riguardo all'operato degli specialisti nei reparti di terapia intensiva e al processo decisionale da attuare all'occorrenza rimangono sostanzialmente invariate, precisano le due organizzazioni.

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