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BERNA «Evitiamo di annullare tutti i progressi fatti finora»

27.11.20 - 14:18
L'UFSP è consapevole che la gente si sta stancando delle misure restrittive e invita a tenere duro
admin.ch
«Evitiamo di annullare tutti i progressi fatti finora»
L'UFSP è consapevole che la gente si sta stancando delle misure restrittive e invita a tenere duro

BERNA  - Come ogni venerdì l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sta facendo il punto della situazione per quanto riguarda la pandemia in Svizzera.  A prendere la parole è stata Virginie Masserey, responsabile della sezione Controllo delle infezioni dell'UFSP, la quale ha evidenziato che la situazione tende a migliorare sul fronte dei contagi. I numeri restano tuttavia alti, soprattutto se paragonati alle altre realtà europea  ma la tendenza è quella dell’abbassamento della curva epidemica. «È una situazione fragile, è necessario che continuiamo a comportarci così come stiamo facendo per contribuire ad abbassare il numero dei contagi» ha spiegato Virginie Masserey, consapevole che la gente si sta stancando delle misure restrittive e che qualcuno sta iniziando a non rispettarle più. «Non vogliamo rischiare che a Natale vengano annullati tutti i progressi di questi ultimi giorni».

Feste natalizie in sicurezza - L'UFSP ha pubblicato sul suo sito web, e informerà attraverso i social media, una serie di consigli per organizzare le feste natalizie in sicurezza. È importante, ha affermato la responsabile della malattie trasmissibili presso l'UFSP, preparare per tempo l'appuntamento, decidendo per esempio di organizzare una cena o un pranzo con un numero ridotto di partecipanti, oppure di scegliere di trascorrere qualche ora in compagnia all'esterno per un aperitivo o una semplice passeggiata.  Anche per quanto riguarda i regali, Masserey ha invitato a pensarci con un certo anticipo, evitando gli orari di maggior affluenza nei negozi e, una volta entrati, rimanendovi il meno possibile, portando beninteso una mascherina.

Evoluzione della pandemia - Per quanto riguarda l'evoluzione della pandemia, infatti, la situazione migliora, anche se lentamente. La seconda ondata dimostra di essere più lunga della prima, con un maggior numero di ricoveri, ciò che mette sotto pressione le strutture ospedaliere. Il 60% di tutti i ricoverati in terapia intensiva - 510 - ha contratto il virus, ha sottolineato. Gli ospedali dispongono ancora di circa 220 letti di terapia intensiva. Il tasso di positività si è attestato attorno al 19%, una valore ancora troppo elevato, secondo Masserey. L'incidenza dei casi per 100 mila abitanti (670 persone), con ampie variazioni che vanno da 390 e 900 a seconda dei cantoni, è elevata in paragone internazionale: particolarmente sotto osservazione sono i Cantoni romandi e il Ticino.

Gente che va a lavorare con i sintomi Covid - All'auspicio di Virginie Masserey di continuare a rispettare tutti gli accorgimenti che abbiamo imparato da febbraio ad oggi, le ha fatto eco Thomas Steffen, medico cantonale di Basilea Città, nonché membro del consiglio dell'Associazione dei medici cantonali: «Solo se le misure contro la pandemia saranno sostenute dalla popolazione possono avere successo». Durante l’incontro con la stampa è stato fatto notare che sul fronte dei test la situazione lascia un po’ a desiderare «Veniamo puntualmente a sapere di persone che vanno a lavorare anche se hanno i sintomi Covid». Le scelte svizzere, se paragonate a livello internazionale, possono sembrare anomale, quasi fossimo un caso speciale. Ma può funzionare solo se la popolazione sostiene le misure. "A differenza della prima ondata, dobbiamo essere preparati per una durata più lunga della seconda ondata" ha spiegato Thomas Steffen.

La parola è poi passata a Erik Jakob, capo della direzione della promozione aziendale della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) che si è soffermato sulle difficoltà economiche in cui versano molte aziende. La situazione ha connotati diversi nelle varie regioni «Ad esempio gli hotel in montagna sono molto meno colpiti dalla pandemia rispetto a quelli nelle città, alcuni dei quali hanno perso quasi tutto il loro reddito».

Test rapidi - Un giornalista ha chiesto se il governo abbia impartito delle istruzioni precise sui test rapidi, visto che ogni cantone si comporta individualmente. «Attualmente stiamo espandendo la capacità dei test rapidi - ha dichiarato Steffen - a Basilea, ad esempio, c'è anche la possibilità di eseguire un test rapido in due farmacie». Tuttavia i test classici restano i test migliori, aspetto che è stato evidenziato anche da Virginie Masserey.

Casi di abuso - Durante le domande dei giornalisti si è parlato anche dei casi di abuso per quanto riguarda le richieste di sussidi: attualmente sono in corso 260 procedimenti penali su un totale di 136.000 aiuti Covid erogati. "In termini percentuali, siamo ancora ad un livello accettabile", ha dichiarato Erik Jakob, capo della direzione della promozione aziendale della Segreteria di Stato dell’economia (SECO).

Vaccinazioni - Alla domanda di un giornalista come mai altri paesi hanno già annunciato strategie di vaccinazione, mentre la Svizzera non ha ancora riferito nulla accusando un certo ritardo da parte dell'UFSP, Virginie Masserey si è giustificata dicendo che la Svizzera non rimasta indietro rispetto agli altri paesi. «Semplicemente non lo abbiamo ancora comunicato. Nessuno è attualmente a conoscenza degli studi sulla fase tre dei vaccini. Nel momento in cui saremo a conoscenza degli studi, a quel punto sarà possibile vaccinarsi molto rapidamente».

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