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Il 95,4% dei rivenditori online è vittima di frode

SVIZZERAIl 95,4% dei rivenditori online è vittima di frode

02.11.20 - 09:44
Durante il lockdown un terzo dei negozi digitali ha subito un maggior numero di tentativi di frode.
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Il 95,4% dei rivenditori online è vittima di frode
Durante il lockdown un terzo dei negozi digitali ha subito un maggior numero di tentativi di frode.

ZURIGO - Non possono permettersi di pagare la fattura, eppure comprano on line. Poi ci sono quelli che acquistano su internet inserendo dati falsi. O quelli che comprano mettendo i dati di un amico. E c’è perfino chi - come in un perfetto film alla Totò - negano di aver mai fatto un acquisto, o di non aver mai ricevuto la merce. Dura la vita per i rivenditori on line: oltre il 95% di loro ha dichiarato di essere stati vittima di una frode almeno una volta lo scorso anno. Un dato altissimo, stando a un sondaggio realizzato dall’agenzia di informazioni commerciali CRIF condotto insieme a Handelsverband.swiss. Il sondaggio ha preso in considerazione rivenditori svizzeri online e per corrispondenza, ed è emerso che che durante il lockdown un terzo dei rivenditori ha subito un maggior numero di tentativi di frode.

Il 47,8% dei partecipanti al sondaggio ritiene che le frodi siano aumentate o abbiano addirittura registrato un netto incremento rispetto al 2019, mentre per il 45,5% dei rivenditori interpellati non è cambiato quasi nulla rispetto all’anno precedente.

Le perdite - La maggior parte di loro, almeno il 70,7%, ha dichiarato di aver perso una cifra inferiore ai 5.000 franchi. Rispetto al 2019 sono generalmente aumentate le perdite che ammontano tra i 5'000 e i 25'000 franchi. Più nello specifico, le perdite tra i 5'000 e 10'000 franchi sono aumentate del 4,6% e le perdite tra i 10'000 e i 25'000 franchi del 3,8%.

Aumento dei furti d’identità - Rispetto al 2019 i furti d’identità sono aumentati del 13% e questa forma di frode è citata dal 70,5% degli intervistati come una delle più frequenti. Tra le altre forme di frode più frequenti si attestano l’acquisto di merci da parte di persone che sanno già in partenza di non poter pagarne l’acquisto (70.5%) e di persone che ordinano le merci indicando dati falsi (70.5%). Inoltre, i tentativi di frode con dati di pagamento rubati, che ammontano ora al 15,9%, sono raddoppiati rispetto all’anno precedente. Infine ci sono quelli (36.4%) che negano di aver mai ricevuto la merce, o quelli (15.9%) che dichiarano di non aver mai fatto l'ordinazione.

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