La politica è concorde: il Paese va aggiunto rapidamente alla lista delle destinazioni a rischio dell'UFSP
BERNA - La Spagna sta vivendo un aumento dei contagi di coronavirus e dovrebbe essere aggiunta all'elenco dei paesi ad alto rischio stilato periodicamente dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Complessivamente, secondo gli ultimi dati raccolti dalla Johns Hopkins University, si contano 288'522 contagi e 28'445 decessi. Tradizionalmente la Spagna è una meta molto gettonata del turismo elvetico e questo preoccupa la politica. Da sinistra a destra, riferisce 20minuten, si chiede non solo un rapido inserimento nell'elenco dei paesi con obbligo di quarantena, ma anche che chi fa rientro da quella nazione vada in isolamento.
Concordi, da destra a sinistra - «I numeri sono aumentati in modo allarmante negli ultimi giorni. Ora dobbiamo fare tutto il possibile per fermare questo sviluppo» ha dichiarato la Consigliera nazionale PS Yvonne Feri. Le fa eco l'esponente PPD Ruth Humbel: «È chiaro che la Spagna deve essere nella lista. Penso che dovrebbe essere fatto rapidamente». Sapendo quale sia il potenziale di contagio di una singola persona, l'obbligo di quarantena dovrebbe essere introdotto senza esitazione.
«Sarebbe incomprensibile se l'UFSP non aggiungesse la Spagna alla lista ora» che i valori limite per definire la pericolosità di una nazione sono stati definiti, afferma Erich Ettlin (PPD), vicepresidente della Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati. «Chiunque vada in vacanza all'estero nella situazione attuale deve essere consapevole del rischio che sta correndo». Anche l'UDC Andreas Glarner vuole inserire la Spagna nell'elenco. «L'UFSP potrebbe chiedere ora a tutti gli svizzeri che si trovano in Spagna di tornare a casa. Se lo si fa entro una settimana, si potrebbe evitare la quarantena».
La lista - L'Ufficio federale della sanità pubblica aggiorna ogni mese le nazioni con obbligo di quarantena. Le ultime modifiche alla lista sono state fatte il 23 luglio. Il portavoce Jonas Montani ha spiegato che una modifica può essere fatta prima del previsto «se la situazione in un paese peggiora rapidamente». L'UFSP ha la facoltà d'inserire singole regioni nella lista, e non un intero Paese. «Finora non l'abbiamo fatto» aggiunge Montani, e non è detto che tale opzione verrà messa in atto in futuro.
Al momento i viaggiatori devono fare riferimento all'elenco pubblicato sul sito ufficiale.