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SVIZZERAUn effetto positivo c'è: ci sono meno malattie tropicali

28.07.20 - 14:57
Con il calo degli spostamenti internazionali dovuti alla pandemia i casi sono praticamente dimezzati.
Ti Press
Una zanzara tigre
Una zanzara tigre
Fonte ats
Un effetto positivo c'è: ci sono meno malattie tropicali
Con il calo degli spostamenti internazionali dovuti alla pandemia i casi sono praticamente dimezzati.
L'UFSP invita però a non sottovalutare i pericoli. In particolare, per il Ticino, quelli che riguardano il virus Chikungunya.

BERNA - Le restrizioni ai viaggi imposte dalle autorità per arginare la diffusione del coronavirus hanno avuto almeno un effetto positivo: un calo, abbastanza importante, delle malattie tropicali da inizio anno, come precisa una nota odierna dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Nel resoconto settimanale pubblicato online dall'UFSP, sono censiti 10 casi di chikungunya, 60 di dengue e 82 di malaria dal primo di gennaio, a fronte di, rispettivamente, 23, 118 e 140 casi di un anno prima.

Il portavoce dell'UFSP, Jonas Montani, ha spiegato a Keystone-ATS che questa flessione è dovuta alle restrizioni ai viaggi imposte sia in Svizzera che all'estero per arginare il coronavirus.

Simili dati in calo non hanno sorpreso la Confederazione, a detta di Montani, poiché gli agenti patogeni di simili affezioni sono trasmessi soprattutto durante gli spostamenti all'estero, specie in regioni tropicali o subtropicali. Non sono noti casi di trasmissione della dengue o della chikungunya in Svizzera.

Un po' diversa la situazione per la malaria: una persona è stata infettata nel 1997 e un'altra nel 1999 nella regione di Zurigo. L'UFSP sospetta che la malattia possa essere stata trasmessa da una zanzara infetta trasportata in Svizzera da aeroplano.

Montani non esclude tuttavia che persone rientrate da un viaggio da una regione a rischio abbiano contratto una malattia tipica di quelle zone, ma non si siano annunciate al medico di fiducia. In questo caso, tali infezioni non figurano nelle statistiche dell'UFSP.

Malattie da non sottovalutare - Stando alle pagine web dell'UFSP, il virus Dengue è trasmesso dalle zanzare, in particolare da quelle della febbre gialla, ma anche dalla zanzara tigre asiatica. Si è diffuso fortemente in tutto il mondo. Come prevenzione si raccomanda di proteggersi dalle punture di zanzara.

Negli ultimi anni i casi di febbre dengue sono notevolmente aumentati nel mondo. Se negli anni 1960 si registravano da 10 mila a 20 mila persone colpite all'anno, oggi si stima siano da 50 a 100 milioni.

Nella maggioranza dei casi la febbre si manifesta da 4 a 7 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta. Nel 40 fino all'80% dei casi l'infezione ha un decorso asintomatico, ma è anche in grado di provocare un ampio spettro di manifestazioni cliniche.

La classica febbre dengue è caratterizzata da febbre alta, mal di testa, dolori articolari. In rari casi può manifestarsi una forma grave denominata febbre dengue emorragica o sindrome da choc dengue, che può avere decorso mortale. Attualmente non c'è alcun medicinale efficace per il trattamento; è possibile soltanto attenuare i disturbi con antipiretici e analgesici.

Chikungunya, un pericolo anche in Ticino - ll virus Chikungunya è trasmesso anche zanzara tigre asiatica. Negli ultimi anni si è diffuso in Europa meridionale (con focolai in Francia e Italia), compreso il Ticino. Come prevenzione si raccomanda di proteggersi dalle punture di questo insetto.

Tutti i casi segnalati nella Confederazione riguardano persone che si sono infettate durante viaggi all'estero. Non si è mai verificata una trasmissione in Svizzera. Tuttavia esiste un rischio anche nella Confederazione, che si presenta solo in condizioni particolari. Per esempio, le zanzare dovrebbero contrarre il virus pungendo una persona infetta al ritorno da un viaggio all'estero.

La malattia si manifesta generalmente da 7 a 9 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta con febbre alta, forti dolori articolari e muscolari e mal di testa, a cui talvolta si accompagna un'eruzione cutanea. Di norma la malattia non è pericolosa, ma in una minoranza di casi possono persistere stanchezza e dolori articolari debilitanti per settimane o mesi. La febbre può avere un decorso parzialmente più grave tra i neonati, le persone anziane e i malati cronici.

Attualmente non c'è alcun medicinale efficace per il trattamento della malattia; è possibile mitigare i sintomi con antipiretici e analgesici.

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