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Una "porta" aperta nei semafori e il pericolo degli attacchi hacker

AUSTRIA / SVIZZERAUna "porta" aperta nei semafori e il pericolo degli attacchi hacker

15.06.20 - 08:00
È stata recentemente scoperta una vulnerabilità nei semafori della SWARCO, presenti anche in Ticino
Keystone
I nostri semafori sono sicuri.
I nostri semafori sono sicuri.
Una "porta" aperta nei semafori e il pericolo degli attacchi hacker
È stata recentemente scoperta una vulnerabilità nei semafori della SWARCO, presenti anche in Ticino
Il Direttore generale di SWARCO Svizzera assicura: «Non c'è nessun pericolo»

VIENNA / BERNA - È stata scoperta una vulnerabilità critica che avrebbe potuto permettere agli hacker di prendere controllo dei semafori.

O almeno, è la notizia che arriva dal portale di sicurezza informatica Securityweek, che ha spiegato che è stata rilevata una vulnerabilità nei controllori dei semafori realizzati dalla SWARCO, un'azienda di origine austriaca specializzata nella gestione del traffico e nella sicurezza stradale.

I ricercatori di ProtectEM, una società con sede in Germania che fornisce soluzioni di sicurezza informatica, hanno scoperto che i controllori per semafori SWARCO CPU LS4000 sarebbero vulnerabili a eventuali attacchi a causa di una "porta" progettata per il debug (ovvero la correzione di errori). 

Peter Fröhlich, amministratore delegato di ProtectEM, ha detto a Securityweek che questa porta avrebbe potuto permettere un accesso senza password, consentendo a un aggressore di spegnere o manipolare a distanza i controllori colpiti.

I prodotti della SWARCO sono utilizzati in oltre 70 Paesi in tutto il mondo: tra cui la Svizzera. Abbiamo contattato il Direttore Generale di SWARCO Svizzera, Daniele Bernardoni, per chiedere se siano coinvolti anche degli apparecchi presenti in Ticino e per avere delucidazioni in merito. 

«Il problema è stato rilevato» ci spiega Bernardoni, «stiamo facendo le verifiche del caso per capire quali apparecchi siano coinvolti, poiché non tutte le macchine hanno la stessa CPU e la stessa versione del software, comunque sono già stati fatti dei test ed è già stata realizzata una patch per chiudere questa vulnerabilità».

Ma quindi gli hacker avrebbero potuto sfruttarla? «Assolutamente no», ci rassicura Bernardoni. «I controllori non sono collegati a una rete pubblica, solo privata, non sono quindi accessibili dall'esterno».

Si può allora stare tranquilli, «decisamente, non c'è pericolo che qualcuno possa influenzare il funzionamento di questi apparecchi» ci conferma il Direttore. Tutti i controllori hanno infatti una comunicazione VPN collegata a una rete privata.

Si è discusso molto in diverse occasioni riguardo ai sistemi delle "smart cities", che potrebbero essere vulnerabili agli attacchi degli hacker. Numerose città stanno perciò adottando misure aggiuntive sempre più efficaci per migliorare i propri sistemi di traffico intelligente e per prevenire possibili attacchi.

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COMMENTI
 

Equalizer 3 anni fa su tio
Redazione, è incredibile il livello di censura applicata dal vostro sito, non ci vogliono solo "brutte" parole, basta anche condividere determinate informazioni per essere censurato, Vabbé il sito è vostro e fate ciò che vi pare da parte mia scimmiottando il buon Trumann: Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!

gp46 3 anni fa su tio
Non servono hacker per far funzionare in maniera astrusa dei semafori: basta percorrere Giubiasco- Bellinzona centro di notte per rendersi conto dei programmi demenziali che hanno dentro....
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