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SVIZZERASoldati "congedati" nell'operazione Covid-19

29.05.20 - 16:12
Hanno svolto 280 incarichi in tutta la Svizzera. 5'000 militari, 300mila giorni di servizio
Keystone - foto d'archivio
Fonte ats
Soldati "congedati" nell'operazione Covid-19
Hanno svolto 280 incarichi in tutta la Svizzera. 5'000 militari, 300mila giorni di servizio

BERNA - Come anticipato lunedì scorso durante una conferenza stampa sul Covid-19 da parte degli esperti della Confederazione, oggi sono stati congedati gli ultimi soldati mobilitati a favore delle varie strutture sanitarie cantonali. Altri 1'000 militi circa rimangono invece in servizio, soprattutto a guardia delle frontiere.

Il 16 marzo scorso i primi militari sono stati chiamati in servizio mediante mobilitazione - la prima dalla Seconda guerra mondiale, n.d.r - per fornire supporto alla sanità pubblica civile nell'ambito del Covid-19. Da allora sono stati svolti circa 280 incarichi in tutta la Svizzera, precisa una nota odierna del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

Con l'avvio della mobilitazione, il Consiglio federale ha ordinato all'esercito di fornire appoggio alla sanità pubblica civile (ospedali, case di cura e anche di una prigione), all'Amministrazione federale delle dogane e ai corpi di polizia cantonali con un numero massimo di 8'000 militari.

Da allora temporaneamente fino a 5'000 militari hanno prestato circa 300mila giorni di servizio in tutti i cantoni e nel Principato del Liechtenstein. È stato possibile concludere tutti gli incarichi con piena soddisfazione delle autorità civili, indica il comunicato.

L'Organo di coordinamento sanitario della Confederazione ha valutato le richieste dei Cantoni che la truppa era chiamata ad adempiere. A fine maggio erano state sbrigate circa 280 richieste.

Gli 800 militari che attualmente prestano ancora servizio d'appoggio sono stati licenziati oggi. Un centinaio di soldati in ferma continuata e militari che prestano servizio volontario rimangono ancora a disposizione per fornire supporto tecnico a singoli Cantoni, presumibilmente fino a metà giugno.

Mentre nella sanità pubblica le istituzioni ritornano a un esercizio normale, i controlli al confine saranno ancora necessari almeno fino al 14 giugno. A tale scopo rimangono in servizio circa 650 militari della fanteria e della polizia militare, per continuare a fornire supporto alle dogane e a due corpi di polizia cantonali. A questi si aggiungono altri 250 militari circa che prestano servizio in stati maggiori. Complessivamente rimangono in servizio ancora 1'000 militari circa.

Dal 25 maggio viene nuovamente svolto il reclutamento. Circa 12'000 reclute e quadri inizieranno come previsto le rispettive scuole reclute estive il 29 giugno. Per poter garantire anche in futuro la prontezza in vista di impieghi, l'esercito deve poter svolgere il reclutamento e le scuole reclute.

Se lo sviluppo della situazione lo permetterà, anche i corsi di ripetizione previsti per il quarto trimestre dell'anno verranno svolti secondo la pianificazione attuale. Per tutti i servizi valgono i principi concordati con l'Ufficio federale della sanità pubblica quale base per le regole d'igiene e di comportamento.

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