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BERNA«Non abbiamo ancora raggiunto il picco»

04.04.20 - 14:24
Daniel Koch invita a stare a casa. Poi la direttrice della Seco: «Ticino il più colpito dalla crisi»
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«Non abbiamo ancora raggiunto il picco»
Daniel Koch invita a stare a casa. Poi la direttrice della Seco: «Ticino il più colpito dalla crisi»
Il dato sulle vittime: «L'età media dei decessi è di 83 anni e il 97% delle vittime aveva una precedente malattia»

BERNA - «La maggior parte dei decessi riguarda persone con più di 65 anni. L'età media delle vittime è di 83 anni e il 97% aveva una precedente malattia». Così Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della sanità, in occasione del quotidiano punto sulla situazione coronavirus.

«Picco non raggiunto» - «Non abbiamo ancora raggiunto il picco - ha voluto precisare Koch - ricordando che ad oggi 435 pazienti sono collegati a un respiratore in Svizzera». Quindi l'avvertimento, che in questi giorni si sta ripetendo come un mantra: «Per favore, restate a casa. Se uscite, fatelo da soli ed evitate i luoghi in cui tutti vogliono andare».

«Presto per delle stime economiche» - È stato quindi il turno di Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch. La direttrice della Segreteria di stato dell'economia (Seco) ha ricordato che le misure del Consiglio federale mirano anche a proteggere l'economia. Un pacchetto, quello predisposto per ammortizzare le forti ripercussioni dell'emergenza sanitaria, che ammonta ora a 60 miliardi di franchi. «Le conseguenze economiche del coronavirus non possono essere stimate oggi», ha dichiarato in conferenza stampa. «La situazione viene costantemente analizzata. Di recente ho parlato con i rappresentanti del turismo. Una preoccupazione è che il turismo impieghi più tempo a riprendersi rispetto ad altri settori». Poi sul Ticino: «Le casse di compensazione sono fortemente sotto pressione. In Ticino, il più colpito dalla crisi, più del 40% degli impiegati ha chiesto il lavoro ridotto».

«Protezione civile fortemente coinvolta» - Christoph Flury, vicedirettore dell'Ufficio federale della protezione civile, DDPS, ha aggiunto come la protezione civile sia ancora fortemente coinvolta e che attualmente sono impiegati circa 5.000 funzionari per il Covid-19. «L'attenzione si concentra sulla Svizzera occidentale e sul Ticino», ha spiegato Flury. Nella sola Svizzera occidentale sono attualmente impiegati 2900 membri del personale della protezione civile. «L'obiettivo è supportare l'assistenza sanitaria. Ciò includere anche gli Spitex o le case degli anziani». 

«Quasi 5000 militari» - Raynald Droz, Capo del comando delle operazioni dell'Esercito fornisce informazioni dettagliate sugli uomini impiegati: «Al momento, 4900 membri dell'esercito sono stati impiegati nella crisi. Circa 4000 di loro nel settore sanitario». Sono invece 769 i soldati in quarantena, di cui 33 in isolamento e 164 positivi al coronavirus. «Sono numeri importanti, ma le cifre stanno diminuendo».

Una delle incidenze più alte d'Europa - Ricordiamo che in Svizzera sono stati superati i 20'000 contagi. I casi confermati nella Confederazione sono infatti 20'278, con una progressione di 975 nuovi contagi nelle ultime 24 ore confermati dai laboratori. La Svizzera ha una delle incidenze più alte (236 casi su 100'000 abitanti) d'Europa. I Cantoni Ticino (685,7), Ginevra (588), Vaud (513,7) e Basilea Città (451,8) sono quelli più colpiti dal Covid-19.

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