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TURGOVIAScoppia la polemica su questo cartellone elettorale

17.02.20 - 15:04
La decisione di una candidata al Gran Consiglio turgoviese di farsi ritrarre con un fucile d'assalto ha riportato alla mente la strage avvenuta a Zugo
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Fonte 20 Minuten/Jeb
Scoppia la polemica su questo cartellone elettorale
La decisione di una candidata al Gran Consiglio turgoviese di farsi ritrarre con un fucile d'assalto ha riportato alla mente la strage avvenuta a Zugo

FRAUENFELD - La candidata democentrista al Gran Consiglio turgoviese Cornelia Büchi è finita nel mirino della critica. Il motivo? È da ricercare nel suo cartellone elettorale, nel quale viene ritratta con in braccio un fucile d'assalto. Fass e Gran Consiglio. Un binomio che fa tornare alla mente il terribile fatto di cronaca avvenuto nel 2001 nel Parlamento di Zugo. Quel giorno un folle, Friedrich Leibacher, fece irruzione in aula e aprì il fuoco sui presenti, facendo una strage. Quattordici politici, tra cui tre membri del Governo, morirono sotto le pallottole esplose dal killer, che poi si suicidò.

La candidata ha giustificato la sua campagna di comunicazione spiegando a 20 Minuten che in politica, come nel tiro - sport del quale è un'appassionata - ci voglia «una grande concentrazione» per colpire il bersaglio. Büchi ha poi fatto presente che come in ogni altro sport, anche qui «bisogna rialzarsi dopo una sconfitta». Caratteristiche queste che secondo lei sono necessarie anche nel mondo politico. La candidata precisa poi che il cartellone incriminato sia stato piazzato vicino a un poligono di tiro e che non abbia nessun riferimento alla strage avvenuta a Zugo quasi vent'anni fa. Insomma la Büchi voleva semplicemente fare breccia nel cuore dei tanti appassionati di questo sport. Ma il tentativo sembra abbia mancato (clamorosamente) il bersaglio. Il cartellone è infatti stato ferocemente criticato su Facebook. «È orribile», scrive un utente. «Sono scioccato», gli fa eco un altro ricordando che «l'ultima volta che un fucile d'assalto entrò in un Gran Consiglio vi furono 14 vittime».

Tra i tanti detrattori, c'è anche chi giustifica la campagna di comunicazione. A ogni modo la candidata ha già detto che non ha nessuna intenzione di rimuovere quei cartelloni.

 

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