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ZURIGO«La neve industriale è comune vicino agli inceneritori»

23.01.20 - 20:05
A tu per tu con una meteorologa sul fenomeno che stamani ha interessato la regione di Zurigo: fiocchi di neve, che però non erano di vera neve
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«La neve industriale è comune vicino agli inceneritori»
A tu per tu con una meteorologa sul fenomeno che stamani ha interessato la regione di Zurigo: fiocchi di neve, che però non erano di vera neve

ZURIGO - Questa mattina le strade di Zurigo erano bianche. Chi è uscito di casa prima dell'alba ha potuto ammirare dei “fiocchi” cadere dal cielo. Ma non stava effettivamente nevicando: si trattava di cosiddetta neve industriale. Un fenomeno affascinante e sorprendente che MeteoSvizzera ha definito come “fake”. Ne abbiamo parlato con Melania Flubacher di MeteoSvizzera.

Come nasce la neve “fake”?
«Affinché si formi, sono necessarie varie condizioni: temperature sotto allo zero, una copertura di nebbia alla giusta altezza, una temperatura più alta sopra alla nebbia e impianti industriali con ciminiere che scaricano aerosol nell'aria. Nelle aree urbane, dove sono presenti impianti industriali e smog, queste particelle entrano in contatto con l’umidità della nebbia e si congelano. Ne escono “fiocchi di neve” che cadono dalla coltre di nebbia perché più pesanti».

Che aspetto ha la neve industriale?
«I fiocchi di neve industriale solitamente non sono grandi e belli come quelli naturali, perché il loro percorso fino a terra è più breve rispetto a quello della neve che cade dal cielo». 

La neve industriale è dannosa?
«Questi fiocchi di neve possono contenere più particelle di polvere rispetto alla neve. Ma, nonostante il suo nome, la neve industriale non è né velenosa né in alcun modo dannosa per la salute».

Si possono fare le palle di neve? 
«Sì, dovrebbe essere possibile realizzare palle di neve con le mani calde. La neve industriale non dura meno di quella naturale. Se la temperatura è sotto allo zero, non si scioglie».

Esiste un luogo in cui la neve industriale è più frequente?
«In Svizzera c’è un luogo in cui è comune: presso la nostra stazione di Gerlafingen (Soletta). Ma in linea di massima non è un fenomeno comune, perché le condizioni meteorologiche ideali per la sua formazione devono essere presenti per giorni».

È vero che la vicinanza con inceneritori di rifiuti la favorisce?
«Sì. Contrariamente a quanto suggerirebbe il nome, non è un fenomeno puramente urbano. Si verifica principalmente nelle regioni in cui sono presenti inceneritori di rifiuti, che liberano nell’aria un numero sufficiente di particelle. Tuttavia il fenomeno sta diventando più comune anche nelle città, perché ci sono altri fattori che contribuiscono alla formazione dei fiocchi di neve».

Lo conferma Daniel Eberhard, portavoce dell'impianto di riciclaggio e smaltimento rifiuti a Zurigo: «Poiché il termovalorizzatore di Hagenholz dispone di un sistema di depurazione dei gas di combustione, che filtra efficacemente le sostanze inquinanti, il fenomeno è dovuto in particolare al vapore acqueo che viene emesso». Vapore acqueo che esce a una temperatura di sessanta gradi e poi si raffredda a contatto con l'aria esterna.

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