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GINEVRAPrevenzione contro la radicalizzazione: «Bilancio positivo»

11.11.19 - 19:34
Il programma socioeducativo lanciato nel giugno del 2016 ha gestito 126 casi, la maggior parte dei quali legati all'islamismo. Apotheloz: «Lo Stato Islamico sembra morto, ma dobbiamo rimanere attenti»
Keystone (archivio)
Il consigliere di Stato Thierry Apothéloz è soddisfatto.
Il consigliere di Stato Thierry Apothéloz è soddisfatto.
Prevenzione contro la radicalizzazione: «Bilancio positivo»
Il programma socioeducativo lanciato nel giugno del 2016 ha gestito 126 casi, la maggior parte dei quali legati all'islamismo. Apotheloz: «Lo Stato Islamico sembra morto, ma dobbiamo rimanere attenti»

GINEVRA - Il canton Ginevra traccia un bilancio positivo del dispositivo di prevenzione della radicalizzazione religiosa e politica: lanciato nel giugno 2016, ha gestito 126 casi, legati principalmente all'islamismo.

Il programma socio-educativo "Gardez le lien" è stato il primo in Romandia e il terzo in Svizzera, ha ricordato oggi in una conferenza stampa il consigliere di Stato Thierry Apothéloz (PS), responsabile del Dipartimento della coesione sociale.

La piattaforma permette a parenti o organizzazioni pubbliche e private che nutrono preoccupazioni riguardo alla radicalizzazione di una persona di ottenere consulenza e supporto da professionisti che lavorano in rete. «Le situazioni sono analizzate caso per caso, per un sostegno personalizzato», ha spiegato Apothéloz. A suo avviso il il dispositivo è servito anche a disinnescare le paure.

Negli oltre tre anni dalla sua attivazione la piattaforma è stata attivata 74 volte per telefono e 24 volte attraverso il suo sito web; inoltre istituzioni quali scuole, polizia e assistenti sociali hanno segnalato 28 situazioni. Dei 101 casi indagati, 85 riguardavano preoccupazioni relative all'Islam radicale e 2 altri tipi di estremismo religioso; 14 erano legati a estremismo politico, di destra o di sinistra.

Il 10% dei dossier è stato trasmesso alla forze dell'ordine. «La polizia può invitare una persona a un colloquio preventivo per farle sapere che si sta pensando a lei», ha detto André Duvillard, delegato della Rete integrata Svizzera per la sicurezza.

Il sistema ha ancora la sua ragion d'essere. «Lo Stato islamico dà l'impressione di essere morto, ma dobbiamo rimanere attenti», ha messo in guardia Duvillard. È stata per esempio evocata la questione dei rimpatri di persone che sono state nelle zone un tempo controllate dall'Isis.

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