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SVIZZERARimborsi “mini” per le vittime di stupro: «È una presa in giro»

17.06.19 - 06:05
Per chi è vittima di violenze è previsto un indennizzo statale fino a 15'000 franchi, di solito però si arriva a molto meno. Come mai?
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Rimborsi “mini” per le vittime di stupro: «È una presa in giro»
Per chi è vittima di violenze è previsto un indennizzo statale fino a 15'000 franchi, di solito però si arriva a molto meno. Come mai?

ZURIGO - Chiunque sia stato vittima di un crimine grave che ne abbia leso l'integrità fisica, psicologica o sessuale ha diritto a ricevere dallo Stato una somma come riparazione. L'importo è generalmente regolato dall'Ufficio federale di giustizia in una linea guida. Per quanto riguarda i reati di stupro alla vittima il totale massimo stabilito è di 15'000 franchi. In pratica però questa cifra non viene mai assegnata ed è spesso di molto inferiore.

Il motivo è da ricercare in tutta una serie di “attenuanti” che riducono la somma anche in casi parecchio gravi, come riportato dalla rivista giuridica Jusletter. Un esempio che può valere per diversi altri: il caso di una donna che, dopo la violenza, ha necessitato di tre settimane di ricovero in clinica. Per lei sono stati erogati solo 7'000 franchi. Come mai? Prima dello stupro – al quale si era opposta con forza – aveva avuto un rapporto consensuale con quello che sarebbe poi diventato il suo aguzzino.

«In generale c'è una certa resistenza, si tende a fare il possibile per non dare troppo», spiega la consigliera al Nazionale Rosmarie Quadranti (Pbd) che ha sottoposto al Consiglio federale un'interpellanza per l'aumento degli importi. Si schierano con lei Verdi liberali, Ps e Ppd per chiedere alle autorità che non si tiri in ballo la presunta complicità per ridurre riparazioni.

«Con queste decisioni si prendono in giro le vittime», commenta Regula Schwager portavoce dell'associazione contro gli abusi Castagna, «la colpa in questi casi dev'essere sempre al 100% del perpetratore».

Stando a Sandra Müller Gmünder che si occupa dell'Aiuto alle vittime del Cantone Zurigo, le cose stanno cambiando: «I casi gravi sono rari», conferma lei che garantisce, «ci si sta muovendo perché le cose, anche dal punto di vista della cultura, cambino». E pure a livello federale «l'ammontare massimo verrà rivisto verso l'alto».

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