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ZURIGOVideo pedopornografici e razzisti tra gli studenti delle medie

18.03.19 - 11:16
Su Whatsapp inneggiano all'Olocausto e si scambiano immagini violente, pornografiche e antisemite. Il Magistrato dei minorenni ha avviato diversi procedimenti penali
Depositphotos / lettore 20 Minuten
Video pedopornografici e razzisti tra gli studenti delle medie
Su Whatsapp inneggiano all'Olocausto e si scambiano immagini violente, pornografiche e antisemite. Il Magistrato dei minorenni ha avviato diversi procedimenti penali

ELGG - Dichiarazioni discriminanti e radicali, pornografia, nonché foto e video violenti. È quanto hanno condiviso su un gruppo WhatsApp, chiamato “FC NSDAP”, alcuni studenti della scuola media di Elgg (Zurigo). E i contenuti potrebbero avere rilevanza penale.

La scuola - come riferisce 20 Minuten - ha inviato una lettera ai genitori degli allievi coinvolti. Una quindicina, secondo la direzione dell’istituto, tutti in terza media, tranne uno che frequenta la seconda. L’acronimo “NSDAP” sta per “Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei”, il Partito nazionalsocialista di Adolf Hitler.

La scuola ha informato le famiglie di avere contattato la polizia cantonale di Zurigo e di avere confiscato ai loro figli gli smartphone in presenza degli agenti, che hanno confermato i “contenuti proibiti” presenti nella chat.

Il direttore della scuola media di Elgg, Reto Scheuermeier, ha spiegato a 20 Minuten che il Magistrato dei minorenni ha avviato diversi procedimenti penali, probabilmente sei. Ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito al contenuto della chat. 

Il gruppo è stato creato in dicembre e inizialmente vi facevano parte 20-30 allievi. Ma poi è stato condiviso e i membri sono diventati 200, tra cui alcuni neonazi. E tra i "media" condivisi figurerebbero addirittura immagini pedopornografiche, video di zoofilia, di uccisioni di persone e propaganda ISIS.

20 Minuten ha intervistato un ragazzo che è membro della chat. Ha spiegato che anche a scuola si sentono a volte "battute" antisemite e contro gli stranieri. Frasi che su WhatsApp diventano ben più pesanti, inneggiando al nazismo, all'Olocausto e alle camere a gas. Se inizialmente il gruppo era "innocuo", quando si sono aggiunti i neonazi «il contenuto ha preso una piega più radicale». E alcuni studenti delle medie, con l'intervento della polizia in gennaio, si sono spaventati e hanno abbandonato la chat. Il ragazzino ha spiegato anche di non essere stato contattato dal Magistrato dei minorenni, in quanto si è trattenuto dallo scrivere commenti e condividere file: «Ho sempre pensato che fosse tutto molto discutibile. Ne facevo parte perché c'erano tutti. Ma non mi sono mai esposto».

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