Per la prima Corte di diritto sociale del Tribunale federale può procurarsi il cibo raccomandato dal suo medico con i soldi a disposizione
LOSANNA - Un richiedente asilo "bocciato" che chiedeva un aumento del soccorso d'emergenza da 8.50 a 16 franchi al giorno perché sofferente di diabete si è visto bocciare anche questa richiesta. Il Tribunale federale ha respinto in ultima istanza il suo ricorso.
L'uomo era giunto in Svizzera nel 2011 dall'Eritrea. Il rifiuto della sua richiesta d'asilo è diventato esecutivo nel 2012 e ne è stata decisa l'espulsione. Vive tuttavia ancora oggi in un alloggio d'emergenza nel canton Zurigo. Nel 2017 aveva chiesto al locale Servizio di assistenza sociale un aumento dell'aiuto d'emergenza - di cui devono accontentarsi i richiedenti respinti - da 8.50 a 16 franchi, sostenendo che con i soldi a disposizione non era in grado di permettersi l'alimentazione richiesta per la sua malattia, un diabete mellito di tipo 2.
Nella sua sentenza emessa oggi dopo una seduta pubblica, la prima Corte di diritto sociale del Tribunale federale, che ha sede a Lucerna, conferma tuttavia i rifiuti opposti dal Dipartimento della sicurezza e dal Tribunale amministrativo zurighesi.
Secondo il rapporto medico fornito dal richiedente - rilevano i giudici federali - l'uomo non deve seguire un regime speciale con determinati alimenti il cui acquisto comporterebbe costi supplementari. Al contrario, può procurarsi il cibo raccomandato dal suo medico - povero di carboidrati e con fibre alimentari, da consumare in piccoli pasti regolari - con i soldi a disposizione senza che sia necessario un aumento del soccorso d'emergenza.
Il verdetto della corte non è stato tuttavia unanime, ma deciso da tre giudici contro due. I due giudici di minoranza volevano un rinvio del dossier al Tribunale amministrativo zurighese, ritenendo che l'istanza cantonale non abbia chiarito a sufficienza il caso. Non ha in particolare chiesto un budget a uno specialista, come per esempio una nutrizionista.