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SVIZZERA«I ghiacciai si sciolgono, la nostra determinazione no»

18.01.19 - 16:02
Migliaia di studenti hanno manifestato oggi in varie località della Svizzera chiedendo che venga dichiarata l'emergenza ambientale
Keystone
«I ghiacciai si sciolgono, la nostra determinazione no»
Migliaia di studenti hanno manifestato oggi in varie località della Svizzera chiedendo che venga dichiarata l'emergenza ambientale

BERNA - Migliaia di giovani sono scesi oggi nelle strade di tutta la Svizzera per uno «sciopero del clima». Scolari, studenti e apprendisti hanno saltato le lezioni per manifestare, chiedendo che le emissioni di gas serra siano eliminate entro il 2030 e che venga dichiarata l'emergenza ambientale.

A Losanna, secondo quanto riportato a Keystone-ATS da un portavoce della polizia municipale, sono addirittura oltre 8000 i giovani in formazione radunatisi in centro per sfilare, scandendo slogan come "no all'inquinamento, sì all'ecologia". Il numero è nettamente al di sopra delle attese, se si pensa che erano ipotizzati 6000 dimostranti considerando l'insieme delle città teatro delle azioni di malcontento.

I presenti hanno espresso la loro inquietudine riguardo al riscaldamento climatico e l'esasperazione per la situazione attuale. La rivendicazione lanciata è che la società si impegni maggiormente in favore della protezione dell'ambiente.

Eloquenti i numerosi cartelloni branditi dalla folla, che hanno ad esempio preso di mira il nucleare e affrontato temi come l'innalzamento del livello degli oceani. "Salvare la Terra non è domandare la Luna" e "Non c'è un pianeta B" recitavano alcune delle scritte apparse.

In molti hanno raggiunto la manifestazione alla pausa delle 10, abbandonando il proprio liceo o scuola professionale, per ritrovarsi nei pressi della stazione del capoluogo vodese. Tra i sostenitori illustri vi è da annoverare il premio Nobel del 2017 per la chimica Jacques Dubochet. «I giovani non possono aspettare, è la loro vita e non la lasceranno a nessuno», ha scritto sul "Journal de Morges".

L'evento ha riscontrato minor successo a Zurigo. Stando agli organizzatori, gli studenti riunitisi davanti all'edificio centrale del Politecnico federale si aggiravano intorno alle 2000 unità. Questa stima è però contestata dalla polizia, che ha contato solo qualche centinaio di partecipanti.

Il corteo ha attraversato la città per concludersi in riva al lago. Si tratta del terzo "sciopero" del genere a Zurigo, dopo quelli del 14 e 21 dicembre. Le assenze da scuola non saranno condonate, ma verranno conteggiate.

Diverse centinaia di giovani si sono trovati a Lucerna, così come nel canton Argovia, ad Aarau e a Baden. Sulla piazza della stazione del capoluogo cantonale gli studenti stamani erano circa 300. Questi hanno chiesto che «i lobbysti del petrolio siano spediti in galera».

Buona l'affluenza in quel di Neuchâtel - quasi 1500 allievi secondo i giornalisti sul posto - dove è stata depositata una risoluzione alla cancelleria cantonale che anticipa il lancio di una mozione popolare. «Speriamo di raccogliere 1000 firme in un mese», ha dichiarato a Keystone-ATS la liceale Ana Ziegler. Anche in questo caso numerosi i cartelloni ideati, tra cui "Make love, not CO2", con cui si invita a fare l'amore piuttosto che inquinare.

Nel primo pomeriggio a Ginevra si contavano pure migliaia di partecipanti. Il ritrovo di partenza è stato Place Neuve, da dove è iniziato un percorso che ha in Place des Nations il traguardo finale. Il dipartimento cantonale dell'istruzione pubblica ha consentito agli alunni di aderire all'iniziativa. Per i minorenni era comunque necessaria l'autorizzazione dei genitori.

I manifestanti a Basilea, accorsi a centinaia (oltre 1000 per i promotori), hanno scimmiottato il celebre slogan usato in campagna elettorale dal presidente americano Donald Trump. Su un cartellone è infatti stata mostrata la frase "Make nature great again".

A Bienne (BE) i ragazzi erano 400 stando all'organizzazione e 250 per le forze dell'ordine. La massa ha perturbato brevemente i trasporti pubblici, ma non è stato segnalato alcun incidente. «I ghiacciai si sciolgono, la nostra determinazione no», hanno scritto tra le altre cose i giovani. Nel Giura il raduno è cominciato attorno a mezzogiorno a Porrentruy per poi spostarsi a Delémont. Adunate simili erano in programma anche a Friburgo, Zugo, Soletta, San Gallo e Coira. Tra le ultime, cronologicamente, ad attivarsi vi sono Berna e Sion, dove il raduno è scattato a pomeriggio inoltrato.

In Ticino, il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha deciso di sostenere la manifestazione. Al Liceo di Lugano 2 è stato affisso uno striscione contro il riscaldamento climatico e l'inefficienza delle strategie politiche sul tema, si legge sui siti ticinesi.

All'origine del movimento vi è una militante svedese di 16 anni, Greta Thunberg, che ogni venerdì non si presenta in classe per protestare contro le lacune dell'attuale politica climatica. L'adolescente è anche attesa al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).

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