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SVIZZERASorveglianza non autorizzata, assolta dipendente-ladra

17.01.19 - 12:11
Per il Tribunale federale non può esserci nessuna sorveglianza video di dipendenti senza l'accordo della giustizia
Ti Press
Sorveglianza non autorizzata, assolta dipendente-ladra
Per il Tribunale federale non può esserci nessuna sorveglianza video di dipendenti senza l'accordo della giustizia

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha annullato la condanna di una dipendente di una impresa accusata di furto sulla base di sequenze video. La sorveglianza effettuata dalla polizia su richiesta dell'azienda non era stata ordinata dal Ministero pubblico né autorizzata da un tribunale.

Nel 2015 una società solettese ha inoltrato denuncia per furti di denaro dalle sue casse. In accordo con la polizia ha fatto installare all'insaputa dei dipendenti una videocamera nel locale dove si trovava la cassaforte. Una collaboratrice è stata denunciata sulla base delle immagini analizzate dalla polizia e le è stata inflitta una multa di 500 franchi.

In una sentenza pubblicata oggi, il TF precisa che questa videosorveglianza introdotta da una autorità pubblica rappresenta una misura coercitiva che ricorre a mezzi tecnici. In tal senso deve essere ordinata dal Ministero pubblico e autorizzata dal Tribunale delle misure coercitive.

L'accordo dato dalla direzione dell'impresa non permette di sottrarsi a questa condizione posta dal Codice di procedura penale, precisano i giudici dell'alta corte.

Le informazioni raccolte per mezzo della videosorveglianza devono quindi essere ritirate dal procedimento. Il caso è rinviato alla giustizia solettese che dovrà determinare se altri elementi - come il rilevamento del tempo di lavoro o testimonianze - permettano di pronunciare la condanna.

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