Il Dipartimento della Difesa vuole ripensare il sistema di pasti caldi per i soldati. A pagarne il prezzo sarà il famoso chili con carne in scatola
BERNA - Fino ad oggi, il chili con carne in scatola era l'unica opzione per offrire ai soldati svizzeri un pasto caldo quando erano "sul campo". Ma il famoso "Chili Johnny", come è stato battezzato dai militari, potrebbe scomparire dal menù entro due anni.
Il Dipartimento della Difesa (DDPS) ha annunciato di voler ripensare il sistema di sostentamento per le sue truppe di stanza fuori dalla caserma. In situazioni di emergenza, 100.000 soldati dovrebbero essere in grado di essere autosufficienti dal punto di vista alimentare per almeno 14 giorni. Da qui l'intenzione di diversificare l'alimentazione.
I soldati sono felici - A farne le spese sarà dunque il chili con carne. L'esercito svizzero ha già iniziato a sperimentare le ricette di un produttore norvegese. Per la gioia delle truppe che hanno potuto degustare: pollo al curry, pollo alle erbe provenzali, agnello arrosto e bolognese. Insomma, pasti ben diversi dalle scatolette di carne a cui i militari erano abituati. Il Dipartimento della Difesa assicura che i primi tester sono rimasti soddisfatti.
Questi pasti sono conservati in sacchetti sottovuoto, facilmente trasportabili e hanno una durata di conservazione di cinque anni. Basta aggiungere acqua calda alla miscela disidratata in modo che sia pronta per essere consumata. L'esperimento, che sembra essere un successo, porterà nel 2020 a un bando di gara per determinare il fornitore ufficiale. I giorni del "Chili Johnny" sono contati.