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SVIZZERAAdeguare la legge sull'espropriazione

01.06.18 - 12:50
Lo ha chiesto oggi il Consiglio federale al Parlamento. La legge risale al 1930
Keystone
Adeguare la legge sull'espropriazione
Lo ha chiesto oggi il Consiglio federale al Parlamento. La legge risale al 1930

BERNA - La legge federale sull'espropriazione (LEspr), che risale al 1930, deve essere rivista. Il Consiglio federale ha chiesto oggi al Parlamento di adeguare le prescrizioni procedurali alle esigenze attuali.

Pur rivelandosi sostanzialmente valido, il diritto d'espropriazione risale a un momento storico in cui la procedura completa dei piani nella sua concezione odierna non esisteva ancora e in cui spesso le opere erano approvate con una semplice autorizzazione ufficiale interna all'amministrazione. In tal modo le persone interessate potevano ad esempio opporsi all'espropriazione di un terreno solo in una procedura successiva, spiega il governo nel messaggio a destinazione del Parlamento pubblicato in data odierna.

Attualmente, invece, la maggior parte delle espropriazioni riguarda opere per cui è necessaria un'approvazione dei piani dopo il deposito pubblico, con partecipazione degli interessati. Dal 2000 sono state collegate e semplificate le procedure per i progetti infrastrutturali a livello federale. Viene così coordinata la decisione sull'ammissibilità e sull'estensione dell'espropriazione con la decisione di approvazione dei piani.

Tuttavia le esperienze fatte con la nuova normativa evidenziano come le disposizione procedurali non siano sufficientemente armonizzate con le disposizioni del diritto d'espropriazione e pertanto portino a incertezze giuridiche. Il Consiglio federale intende quindi fare chiarezza al fine di preservare la certezza del diritto.

L'esecutivo intende inoltre semplificare le disposizioni sull'organizzazione e sulla struttura delle commissioni federali di stima. Attualmente la Svizzera è suddivisa in 13 circondari, ciascuno dei quali è affidato a una commissione federale di stima con un presidente, due supplenti e vari giudici specializzati. Tali commissioni sono organizzate come autorità di milizia e attive a titolo accessorio.

La revisione consentirà di chiarire lo statuto giuridico dei membri delle commissioni e del personale, oltre a concretizzare e ad ampliare le competenze del Tribunale amministrativo federale. Infine, stando al governo, occorre prevedere la possibilità di far lavorare i membri delle commissioni a titolo principale e di poter istituire una segreteria permanente.

Una revisione totale della LEspr era stata preconizzata dal Parlamento, affinché in futuro i proprietari di terreni espropriati ricevano indennità commisurate al valore di mercato. Tale richiesta di modifica era contenuta in due mozioni, depositate dai consiglieri nazionali Fabio Regazzi (PPD/TI) e Markus Ritter (PPD/SG) approvate seppur in una versione meno vincolante dalle Camere federali.

In particolare, il popolare democratico sangallese si lamentava del fatto che, per gli espropri di terreni agricoli, venissero versate indennità troppo basse. A suo dire, ciò spingerebbe a un utilizzo sconsiderato di queste superfici.

Un'indennità conforme al valore di mercato, secondo Ritter, favorirebbe invece un uso più parsimonioso del suolo. Per il consigliere nazionale e presidente dell'Unione svizzera dei contadini, inoltre, le infrastrutture importanti per l'approvvigionamento di base non ne verrebbero ostacolate.

Dopo aver analizzato in maniera approfondita la questione, il Consiglio federale è però giunto alla conclusione che la LEspr necessita soltanto di un adeguamento puntuale e ha respinto una sua revisione totale. Il Governo ritiene infatti che le richieste di Ritter siano incompatibili con i principi costituzionali.
 
 

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