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Un ex quadro dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese è accusato di aver autorizzato il differimento dell'ammortamento di imbarcazioni che avevano ricevuto una fedeiussione
BERNA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) può proseguire le sue indagini su un ex quadro dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) in relazione alla flotta commerciale marittima svizzera. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha infatti dato il proprio via libera, ha detto oggi all'ats una sua portavoce, confermando quando scritto dalla "NZZ am Sonntag".
Il semaforo verde è giunto lo scorso 11 aprile. L'MPC ha dunque ricevuto l'autorizzazione per avviare procedimenti penali per infedeltà nella gestione pubblica e truffa in materia di prestazioni. Secondo la legge federale, per procedere a un'operazione simile nei confronti di funzionari per infrazioni legate alla loro attività o alla loro situazione ufficiale, è necessario il beneplacito del DFGP, ha ricordato la portavoce.
L'ex quadro dell'UFAE è accusato di aver autorizzato il differimento dell'ammortamento di imbarcazioni che avevano ricevuto una fideiussione per potere finanziare navi che invece non l'avevano ottenuto. A fine ottobre 2016, sollecitato dal Controllo federale delle finanze (CDF), l'MPC aveva rinunciato a entrare in materia sul caso.
Tuttavia, l'estate successiva, il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) aveva a sua volta sporto denuncia contro il funzionario, dopo che nuove prove e nuovi fatti erano venuti a galla. Sulla base degli elementi emersi, in particolare un rapporto del CDF di aprile 2017 su un'inchiesta amministrativa a proposito della concessione e del controllo delle fideiussioni accordate agli armatori svizzeri, l'MPC aveva riaperto il fascicolo.
L'uomo aveva presentato ricorso contro questa decisione, che però lo scorso febbraio il Tribunale penale federale (TPF) ha respinto.
